Povero Vittorio Emanuele II: non solo è stato impacchettato per lavori di restauro, ma in questi giorni è protagonista suo malgrado di numerosi post su facebook. Sì perché, non appena la statua del re in piazza Citterio a Monza è stata protetta per le operazioni di restauro, è entrato in azione un anarchico o aspirante tale che sull’impalcatura del cantiere ha lasciato la classica scritta che inneggia a Gaetano Bresci e che, praticamente ogni anno firma la Cappella Espiatoria a ridosso del 29 luglio, data del regicidio di Umberto I.
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Appunto, Umberto I. Sulle pagine social dedicate alla città qualcuno ha fatto notare che il re del “viva Bresci” non è il Re de sass (ora) impacchettato. E da lì si è scatenato un botta e risposta storico che su Sei di Monza se è diventato un quiz: “L’imbrattatore ha le idee un po’ confuse, lo vogliamo aiutare a diventare un po’ più consapevole della storia di Monza?”.
Quindi: “Umberto I, Vittorio Emanuele II, Vittorio Emanuele III: chi è figlio di chi? Chi è il Re de Sass? Bresci chi uccise?”.
Intanto se qualcuno che era distratto, o forse non c’era, non avesse notato l’impalcatura che protegge la statua, a breve non potrà non farlo: in piazza Citterio la corsia riservata ai veicoli sarà ristretta per garantire la sicurezza degli operai. L’intervento dovrebbe protrarsi fino al 18 ottobre, con una interruzione durante la settimana del Gran Premio.
Post scriptum. Ecco le risposte: Umberto I è padre di Vittorio Emanuele III e figlio di Vittorio Emanuele II; il Re de Sass è Vittorio Emanuele II; Gaetano Bresci uccise Umberto I (il 29 luglio 1900 in viale Cesare Battisti).