Monza: via libera alla riqualificazione dell’ex Automonza firmata Boeri

Via libera del consiglio comunale alla riqualificazione della ex Automonza di via Foscolo, dismessa una ventina di anni fa.
Il progetto dello studio Boeri per Monza
Il progetto dello studio Boeri per Monza

I due edifici a corte di via Foscolo a Monza potrebbero diventare un luogo «di interesse per il turismo culturale». Lo ha affermato in consiglio comunale Stefano Boeri che con il suo studio ha firmato la riqualificazione della ex Automonza. Il progetto, che costituisce una variante a quello votato nel 2015, modifica quello presentato nel 2019 dallo stesso gruppo: le tre torri del “boschetto verticale”, alte 50 metri, hanno ceduto il posto a due costruzioni digradanti che nel punto più elevato raggiungeranno i 42 metri, una delle due arriverà a 11 piani mentre l’altra si fermerà a 8. «Abbiamo elaborato una soluzione altrettanto importante e di qualità – ha spiegato Boeri – il verde sulle facciate avrà aspetti stilistici differenti rispetto ad altri» immobili.

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Gli stabili, in gran parte residenziali, occuperanno circa 12.000 metri quadri, di cui 2.000 migrati dal complesso del Buon Pastore, le aree verdi si estenderanno su oltre 6.000 metri quadri di cui 3.370 pubblici e i circa 70 posteggi saranno concentrati in un’unica zona. La proprietà, oltre a versare gli oneri urbanistici e il contributo di costruzione per 4.950.000 euro e a sistemare un tratto della ciclabile di via Foscolo, dovrà riqualificare entro un anno il teatrino dell’ex cotonificio Cederna.
Il piano, che recupera la concessionaria dismessa una ventina di anni fa, non ha convinto le minoranze e lunedì 20 gennaio è stato approvato con 19 voti a favore del centrosinistra, quello contrario di Civicamente e 8 astensioni del centrodestra e del gruppo misto. Secondo i rappresentanti dell’opposizione la corte sarà buia e quasi perennemente all’ombra mentre i 370 abitanti che potrebbero entrare negli appartamenti rischieranno di congestionare ulteriormente le vie Foscolo, Buonarroti e Mentana, già intasate nelle ore di punta, e acuiranno la penuria di parcheggi.

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Nessuno ha messo in discussione il recupero dell’area abbandonata: la giunta Allevi, ha dichiarato la ex assessora all’Urbanistica Martina Sassoli, nel 2021 si è, però, fermata perché i 2.000 metri quadri che dovrebbero atterrare dal Buon Pastore non esisterebbero in quanto non è ancora stata firmata la convenzione per quell’intervento.
Parecchi esponenti della minoranza hanno accusato il centrosinistra di costruire case per i ricchi e non per i ceti medio bassi: la maggioranza, secondo Piffer, ha approvato il progetto solo per incassare gli oneri.

«Sono convinto che il disegno del 2019 fosse migliore – ha commentato il leghista Simone Villama noi non buttiamo il bambino con l’acqua sporca: seppur rimodulato credo che questo rappresenti un salto di qualità a cui potrebbero confermarsi altre realizzazioni».
L’alternativa alla variante votata lunedì, ha ricordato l’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti, non sarebbe stato il piano del 2019 ma i quattro palazzi di quello approvato nel 2015.