«A Monza è necessario riqualificare le aree dismesse dando loro una destinazione produttiva, a verde, a terziario e a servizi, limitando la costruzione di nuovi edifici residenziali». I comitati e le associazioni ambientaliste ribadiscono la posizione che sostengono da anni nel chiedere al Comune di eseguire la valutazione ambientale strategica completa sul piano integrato tra le vie Foscolo, Pellico e Pascoli che sarà illustrato giovedì 16 gennaio in consiglio comunale.
La nuova versione del progetto, firmata dallo studio di Stefano Boeri, che rivisita quella approvata nove anni fa, secondo i comitati peggiorerebbe quella del 2019 che all’epoca hanno pesantemente criticato: il complesso a corte semichiusa che sostituirà le tre torri, affermano, formerà «una muraglia continua che occluderà completamente qualunque visuale» e diminuirà la luce nella corte «con scarsa possibilità di far proliferare il verde tanto sventolato come elemento aggiuntivo di qualità».
Monza, il piano di via Foscolo e le ricadute secondo gli ambientalisti
I filari di alberi e i percorsi ciclabili lungo via Foscolo, paventano, «all’altezza dell’insediamento sarebbero oscurati dall’imponenza degli edifici» alti 42 metri che impedirebbero di vedere le montagne del lecchese da via Pellico mentre la corte sarebbe più colpita di altre dal vento e dalla pioggia a causa dell’apertura verso nord-ovest, la direzione da cui proviene gran parte delle perturbazioni. I comitati, come in altre occasioni, domandano «una forte riduzione delle volumetrie». I 370 abitanti che potrebbero trasferirsi nei complesso, ipotizzano, congestionerebbero ulteriormente la viabilità all’incrocio tra le vie Foscolo, Buonarroti e Mentana, dove nelle ore di punta si formano già lunghe code che si ripercuotono sul nodo di largo Mazzini mentre l’incremento dei veicoli in circolazione peggiorerebbe, mettono nero su bianco gli ambientalisti, il livello di inquinamento.