Sta per sciogliersi il nodo idraulico di piazza Castello a Monza, nel cuore del centro storico: la Soprintendenza ha approvato il nuovo progetto messo a punto da Aipo, l’Agenzia interregionale per il fiume Po. Questo vuol dire che, con tutti i riguardi del caso, si potrà intervenire sulla traversa storica T3, che si trova alla confluenza tra Lambro e Lambretto, all’interno dell’oasi gestita da Legambiente Monza, per aumentare l’altezza idrica del fiume. In poche parole: per farci stare più acqua, nel caso in cui si dovessero raggiungere livelli di piena a rischio esondazione.
Monza: il progetto sul Lambro approvato dalla Soprintendenza
Un passo indietro: l’intervento sulla quella traversa, e sulle altre tre che scandiscono il corso del fiume nel suo tratto cittadino, realizzate in passato per alimentare derivazioni a scopo manifatturiero o irriguo, era stato preventivato nell’ambito del maxi piano per la mitigazione del rischio idraulico del Lambro a Monza, approvato nel 2015 e attualmente ancora in corso. Il nuovo progetto, che di recente ha incassato il parere favorevole dei tecnici della Soprintendenza, prevede l’abbassamento della traversa storica, risalente al Settecento, per circa un metro e venti centimetri: per farlo si rimuoveranno quattro file di conci, quelle più superiori, che saranno riposizionate ai piedi della traversa, dove l’alveo – a valle – è più profondo perché scavato dalle correnti del fiume. Lo spiega Marco La Veglia, dirigente di Aipo per l’area della Lombardia occidentale: «Rispetto al progetto precedente, questo non snatura la concezione originaria della traversa storica: anche l’impatto sulla vista resterà lo stesso», tanto più che i conci in ceppo lombardo ora mancanti, perché danneggiati dal tempo e dalle intemperie (come più volte segnalato anche da Legambiente) «saranno sostituiti da altri con le medesime dimensioni e fattezze».
Monza: la fase successiva sulla traversa di via Ghilini
A breve si procederà alla chiusura ufficiale della conferenza dei servizi, poi l’intervento sarà messo a gara: «Non pensiamo di dover aspettare molto, se non i tempi tecnici richiesti dall’iter burocratico. I lavori – ipotizza La Veglia – potrebbero prendere il via tra dicembre 2025 e febbraio 2026». Il costo dell’intervento è di circa 900mila euro: il conto è in capo a Regione Lombardia, nell’ambito di uno stanziamento complessivo pari a un milione e mezzo di euro.
«Parte del finanziamento – prosegue – sarà impiegato per definire le operazioni di controllo e di verifica da realizzare sulla traversa T4, a valle della T3, così da individuare la tipologia di intervento da realizzare». Precisazione sui nomi delle traverse: la T1 è quella tra le Grazie Vecchie e via Cantore, la T2 si trova all’altezza del ponte di San Gerardino e la T4, invece, di San Lorenzo, oltre via Mentana e via Ghilini, è posizionata a monte del punto in cui Lambro e canale Villoresi si incrociano. Sulla traversa T4, precisa l’ingegnere, «potrebbero non esserci vincoli così stringenti come quelli stabiliti per la T3».
E aggiunge: «In occasione dei lavori sulla T3, in fase realizzativa saranno valutati piccoli interventi o lavori compensativi per consentire la fruizione dell’oasi da parte dei volontari di Legambiente», delle scolaresche e delle persone che partecipano alle attività promosse dall’associazione ambientalista, «in sicurezza e riguardanti, ad esempio, l’attraversamento del fiume».