Monza, vertice in prefettura e giro di vite sulla stazione ferroviaria

Nuovi controlli alla stazione di Monza, confronto in consiglio comunale e vertice in prefettura per contrastare il progressivo degrado dell’area. In settimana controlli antidroga anche ai Boschetti e davanti ai licei.
Polizia unità cinofile ai boschetti Monza
Polizia unità cinofile ai boschetti Monza Redazione online

In stazione a Monza servono rinforzi e un maggior coordinamento tra le diverse forze dell’ordine: i consiglieri comunali dei diversi schieramenti ne sono convinti. Lunedì in aula in molti hanno chiesto un potenziamento dei presidi con l’obiettivo di tenere a bada i gruppi di giovani stranieri, spesso ubriachi, che compiono vandalismi e infastidiscono pendolari e passanti.

«La Polizia locale – ha affermato il leghista Simone Villa – è sempre presente: non possiamo chiedere di più al nostro comando mentre mi sembra che non si veda il contributo di chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico. Il prefetto, se non l’ha già fatto, dovrebbe effettuare un sopralluogo al tramonto o negli orari di punta».
«Se serve – ha commentato Rosario Adamo di Forza Italia – facciamo venire l’esercito, ma questo problema va risolto».


La situazione, ha aggiunto, potrebbe migliorare se si riqualificassero gli spazi esterni e si organizzassero iniziative di aggregazione. Il disagio, ha suggerito Vincenzo Traina di Italia dei valori, va eliminato per evitare che si strumentalizzi la presenza di profughi e migranti: per cercare di tamponare il degrado ha suggerito di chiudere, in attesa che venga sistemata, la parte sopra le scale a destra dell’ingresso.

«La scorsa settimana – ha spiegato l’assessore Paolo Confalonieri – si è riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza e il prefetto è impegnato a coordinare una serie di interventi su più fronti con le diverse forze dell’ordine, compresa la Polizia locale, in modo da dare una risposta di sistema».

Intanto proseguono senza sosta i controlli nella stazione e dintorni, senza trascurare altre zone “calde” soprattutto per lo spaccio di sostanze stupefacenti, come i Boschetti della Villa reale. Proprio dove martedì mattina alcune pattuglie della polizia di Stato hanno effettuato un blitz con l’ausilio anche di unità cinofile. I cani antidroga sono stati utilizzati soprattutto nei pressi dell’ingresso del liceo artistico di via Boccaccio oltre che all’ingresso del liceo Zucchi. La notizia, questa volta positiva, è che il controllo ha dato esito assolutamente negativo.

Al passaggio degli studenti, intenti a entrare nei rispettivi istituti scolastici, i cani non hanno “annusato” nulla. Tutti sono risultati “puliti”. Un caso? Forse. Ma per ora godiamoci la bella notizia.

I controlli, soprattutto serali, in gran parte concentrati tra la zona di via Arosio, la stazione ferroviaria, il retro della stessa e piazza Castello, hanno visto nelle ultime settimane una ulteriore intensificazione rispetto al già intenso sforzo di tutte le forze dell’ordine del territorio. Decine gli stranieri controllati, in particolare in relazione alla regolarità dei permessi per poter restare in Italia e l’eventuale possesso di sostanze stupefacenti.

Tutta la zona attorno allo scalo ferroviario è dettagliatamente colonizzata da stranieri di varie nazionalità (e attività più o meno lecite). Ecco che il lato di via Arosio è patria dei sub sahariani e dei nomadi; il lato opposto, verso il Binario 7, di magrebini, albanesi e sudamericani che fanno dello spaccio di stupefacenti la loro attività primaria con la stazione che dà loro l’opportunità di allontanarsi velocemente senza lasciare tracce. In zona Artigianelli, infine, ci sono magrebini e nigeriani, i primi per spacciare, i secondi per fare bisboccia.

E gli italiani? Esclusi, o quasi. La gran parte sono clienti, qualcuno cerca di inserirsi “nell’affare” ma con grande difficoltà.

Lo scorso 17 novembre in campo anche i carabinieri con controlli straordinari con dodici militari impiegati, anche in borghese, che ha portato all’identificazione di una quarantina di persone.