C’è una maglietta gialla con il numero 46 e l’autografo di Valentino Rossi per la piccola Elisabetta, 13 mesi di cui uno passato alla Terapia Intensiva Neonatale di Monza , ce n’è una anche per il fratellino di Sara che pesava 700 grammi alla nascita, il mese scorso e ora ha raddoppiato il peso sotto gli occhi dei genitori che dicono “lei è la nostra locomotiva”. Si sono trasferiti nella Family Room del reparto, il primo in Italia ad aver abbandonato il modello “open space”, «perché la presenza della famiglia – dice il direttore Paolo Tagliabue – è parte della cura».
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Le magliette, le sacche, le bandierine gialle con la firma di Valentino Rossi, invadono in pochi minuti il reparto e fanno subito festa. A tirarle fuori da due grosse valigie è Flavio Fratesi, presidente del Fan Club di Valentino, 15mila iscritti in tutto il mondo e sede a Tavullia, il paese del campione. È stato chiamato a Monza da Luca Morassi, un “ex papà della Tin” che oggi ha deciso di impegnarsi insieme a 15 famiglie nell’associazione Intensivamente insieme per aiutare il reparto e gli altri genitori.
“Quando è nata mia figlia abbiamo praticamente inaugurato le family room ed è stata un’esperienza straordinaria. Tutta la famiglia si è trasferita qui, mia figlia maggiore ci raggiungeva dopo la scuola e faceva i compiti, io lavoravo al computer. Con mia moglie non abbiamo dovuto pensare a fare turni impossibili”.
Adesso l’obiettivo dell’associazione presieduta dalla neonatologa Tiziana Fedeli è quello di creare un progetto di sostegno per i genitori.
Per sostenere il progetto da Tavullia è arrivato il berretto personale di Valentino che sarà messo presto all’asta dall’associazione che vorrebbe anche realizzare uno spazio educativo per i fratellini più grandi. Proprio i bambini più grandi sono stati protagonisti martedì di un laboratorio di disegno: hanno realizzato opere che completeranno uno striscione di duecento metri dedicato a Valentino con i disegni provenienti da tutti gli ospedali d’Italia dove sventolano le bandierine gialle del suo Fan Club.
“L’ho visto crescere – dice Flavio Fratesi parlando di Rossi – lo conosco da quando aveva cinque anni. Da dieci anni giriamo gli ospedali pediatrici italiani perché abbiamo visto come Valentino sia amato dai bambini e ragazzi e come solo una maglietta possa portare il sorriso”.