Monza: un’odissea per la seconda dose di una 85enne. “E mi hanno chiamato 4 volte per mio padre che è mancato”

Nessun avviso arrivato a destinazione: e così una donna di Monza ha accompagnato la madre di 85 prima al Vecchio, quindi al Nuovo e infine all’autodromo per il secondo vaccino. “E mi hanno chiamato 4 volte per fare il vaccino a mio padre, ma è morto”.
Il centro vaccinale dell’autodromo
Il centro vaccinale dell’autodromo

Si presenta per la seconda dose all’ospedale Vecchio di Monza per la seconda dose di vaccino. Solo lì scopre – grazie a un cartello – che sarebbe dovuta andare al Nuovo perché il centro di via Solferino è stato chiuso. E al Nuovo si rivolge alla portineria, dove “la signora con cui ho parlato si è dimostrata una gran maleducata e mi ha risposto che dovevo andare all’autodromo e non al nuovo ospedale”.

È il racconto di una monzese che nella giornata di mercoledì 28 aprile ha accompagnato la madre di 85 anni a completare il ciclo vaccinale. In sé, dati i trascorsi, una buona notizia. Ma che si è trasformata in un’odissea attraverso Monza. “Le ho chiesto da che entrata e lei mi ha detto che non sapeva nulla – prosegue la monzese – Quando siamo arrivate all’autodromo all’atto dell’accettazione ho fatto presente l’accaduto e mi sono sentita rispondere che loro avevano mandato messaggi e telefonate. Peccato che io non ho ricevuto nulla”.

Il punto, scrive al Cittadino, non è il lavoro che stanno facendo i sanitari, al di là di qualche atteggiamento “Capisco perfettamente la situazione che stanno affrontando i sanitari ma il mio sfogo è dato dal fatto che se mia madre fosse stata da sola, non so come avrebbe potuto raggiungere l’autodromo dall’entrata di Biassono”.

Disservizi che si aggiungono al dolore, dal momento che la monzese ha perso il padre all’inizio del mese. Ma anche in questo caso il servizio sanitario non si è dimostrato particolarmente sensibile, dal momento che, pur essendo deceduto l’8 aprile, “mi hanno chiamato tre volte dalla Regione dandomi l’appuntamento e io ho risposto che mio papà era morto. Domenica ho ricevuto un’ulteriore telefonata da un medico che mi ha detto che sarebbe arrivato a momenti a vaccinare mio papà a domicilio”.