Monza: troppi treni in centro città, il comitato diffida Rfi

Nuova riunione del comitato antirumore no Tav a Monza: raccolta firme per un diffida a Rfi sul passaggio di treni merci dal centro città. «Non vogliamo che si verifichi anche qui un incidente come quello che nel 2009 ha devastato Viareggio».
Assemblea del comitato antirumore a Monza
Assemblea del comitato antirumore a Monza Fabrizio Radaelli

Per ora l’hanno firmata una cinquantina di persone, tutte residenti lungo la ferrovia. Si tratta della “denuncia in prevenzione, nonché diffida e messa in mora per il possibile verificarsi futuro di catastrofi, incendi e danni a persone e cose di cui Rfi e tutti i soggetti coinvolti devono ritenersi fin da ora responsabili” che l’avvocato Bruno Santamaria ha presentato sabato mattina negli spazi della rotonda di San Biagio, in via Prina, nel corso della conferenza stampa organizzata dal “Comitato antirumore – No tav a Monza”, coordinato da Giampietro Mosca. Perché nel cuore della città i treni ad alta velocità non dovranno passare.

«È troppo pericoloso – ha ribadito Mosca – è un progetto folle: non vogliamo che si verifichi anche qui un incidente come quello che nel 2009 ha devastato Viareggio». Il comitato lavora da diversi mesi per sensibilizzare popolazione e istituzioni sull’impossibilità di far transitare in pieno centro oltre duecento treni merce al giorno, lunghi anche 800 metri, ad alte velocità. La diffida sarà inviata a Rfi, sindaco e assessori, ad Arpa Lombardia, ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine.

«Ci fa male – ha concluso Mosca – vedere come il sindaco e l’amministrazione ci abbiano completamente abbandonato. Hanno accettato il progetto senza opporsi». Presenti e solidali alla causa anche il senatore monzese Andrea Mandelli (FI-PdL) e i consiglieri comunali Marco Monguzzi (Insieme per Monza Futura) e Pierfranco Maffè (Gruppo misto), candidato sindaco alle prossime amministrative.