Monza, svincolo della Serravalle: M5S porta una petizione in Europa

L'europarlamentare Danzì del Movimento a San Rocco con una raccolta firme che sarà presentata alla Commissione dell'Europa.
La raccolta firme di M5S a San Rocco di Monza
La raccolta firme di M5S a San Rocco di Monza

A San Rocco di Monza anche venerdì 9 febbraio ha tenuto banco la questione del potenziamento dello svincolo di Sant’Alessandro sulla A52 Tangenziale Nord progettato dalla società Milano Serravalle in previsione dei Giochi olimpici invernali del 2026.

Maria Angela Danzì, europarlamentare M5S, ha organizzato in occasione di un suo incontro pubblico al centro civico di via D’Annunzio 35 una raccolta firme per dire no al progetto. La petizione, con le firme raccolte, sarà portata la settimana prossima alla Commissione petizioni (Peti) in Europa – della quale Danzì fa parte- dove si aprirà una procedura di studio delle istanze sottoscritte.

Monza, svincolo della Serravalle: dallo svincolo Serravalle alla D Breve

“Le petizioni sono uno strumento di partecipazione importante e sottovalutato che ogni cittadino può presentare su problemi legati all’applicazione del diritto europeo, richiamando l’attenzione della Ue su presunte violazioni dei diritti individuali e collettivi” spiega Danzì che sta sostenendo le ragioni dei cittadini che si oppongono all’ampliamento dello svincolo.

Le maggiori preoccupazioni dei cittadini riguardano la salute, che significa servizi sanitari ma anche tutela e rivalutazione dell’ambiente -precisa- Due settimane fa ho accolto a Bruxelles i sindaci interessati dalla tratta D-Breve della Pedemontana e settimana scorsa ci siamo sentiti per improntare un’azione a livello europeo. Con interrogazioni, petizioni, denunce e proposte è possibile smuovere, da lontano, le istituzioni locali che non sempre sanno come muoversi”.

Presenti all’incontro “Europa: istruzioni per l’uso. I compiti dell’Europa nell’interesse comune” anche Marco Fumagalli, già consigliere regionale M5S, Mattia D’Amore, laureando in scienze politiche, il senatore Bruno Marton e l’avvocato Alessandra Iurlaro.

Monza, svincolo della Serravalle: “Non siamo contrari a ogni infrastruttura, ma…”

Noi non siamo contrari a ogni infrastruttura, a prescindere – ha aggiunto Danzì -. Ma l’Europa ha varato numerose e precise norme di salvaguardia dell’ambiente dal quale dipende anche la salute di chi lo abita e ha indicato come via da seguire la ricerca di valide alternative che abbiano minore impatto su tutti questi aspetti. L’aria della Pianura Padana è tra le più inquinate del mondo e gli investimenti devono andare nella direzione di ridurre lo smog migliorando la salute dei cittadini. Se poi quest’opera mette a repentaglio la qualità delle acque di un pozzo dell’acqua potabile per guadagnare pochi minuti per andare a vedere le Olimpiadi, viene spontaneo dire che le priorità della Regione dovrebbero essere ben altre”. 

Monza, svincolo della Serravalle: il testo della petizione

La petizione chiede “di verificare, se la sommaria applicazione delle direttive comunitarie in tema di prevenzione del rischio e salvaguardia dei corpi idrici, da parte dell’Italia ed in particolare di alcune Regioni come la Lombardia, possa essere considerata, ai fini di una procedura di infrazione o di una raccomandazione ad essere maggiormente puntuali nella individuazione delle aree di salvaguardia”. In secondo luogo, vuole “valutare la necessità dell’introduzione di una direttiva comunitaria che disciplini il dibattito pubblico in modo che vi sia una concreta partecipazione dei cittadini in tutte quelle situazioni in cui i beni comuni rischiano di essere compromessi“. Infine la richiesta di “di avviare su una proposta di revisione della legislazione dell’Ue in tema di qualità dell’aria che determini l’allineamento alle linee guida dell’Oms entro il 2035 al fine di emanare direttive che rendano l’aria dei cittadini europei maggiormente respirabile, come richiesto dalla relazione approvata dalla commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare”.