Monza, il quartiere contro lo svincolo di Sant’Alessandro: «Da Serravalle secondo sfratto in 35 anni»

A San Rocco, nell’incontro organizzato dal Pd nei quartieri di Monza, il caso di due sfratti di Serravalle in 30 anni sempre per la stessa persona.
Monza assemblea consulta San Rocco su Sant'Alessandro
Monza assemblea consulta San Rocco su Sant’Alessandro Fabrizio Radaelli

Cosimo De Leo, titolare di un’officina di riparazioni auto, che comprende anche un negozio, un deposito dei mezzi di soccorso Aci e un deposito giudiziario a Monza in via San Rocco, 65, rischia il secondo “sfratto” dalla società Milano-Serravalle in poco più di trent’anni.

Monza, il quartiere contro lo svincolo di Sant’Alessandro: il titolare di un’officina era già stato espropriato nel 1990

Nel 1990 ha subito l’esproprio della sua vecchia sede di via Somalia: 11.000 metri quadrati di terreno per la realizzazione della A52. A distanza di oltre trent’anni la situazione si ripete. Anche il futuro della sua attuale sede è a rischio. De Leo, infatti, ha già ricevuto notizia di un secondo esproprio in vista dell’attuazione dello svincolo di Sant’Alessandro.
«Come se tutto ciò non bastasse – afferma – ho un palo della luce di 380.000 volt sopra la testa». Se venisse realizzato il nuovo tratto stradale De Leo perderebbe capannone, uffici e terreno.
«In pratica, non potrei più lavorare – afferma – Tra l’altro, a marzo scadrà il mio contratto con la prefettura per il deposito di auto sequestrate. Posso rinnovarlo? Me ne devo andare?».

Monza, il quartiere contro lo svincolo di Sant’Alessandro: martedì sera incontro pubblico a San Rocco, il diritto alla salute

De Leo, ha raccontato la sua vicenda martedì sera al centro civico di San Rocco durante l’incontro organizzato dal Pd monzese in occasione della sua prima tappa all’interno dei quartieri.
I cittadini hanno manifestato le loro preoccupazioni in vista della nuova opera stradale e il loro disappunto per un quartiere “dimenticato” e sempre al centro di opere di grande impatto.

L’avvocato Giovanni Testa, presidente del Comitato vie Gentili, Talete e Aristotele ha ribadito il diritto fondamentale alla salute sancito dalla Costituzione italiana. Un diritto che verrebbe meno visti gli alti rischi che la nuova opera, già finanziata dalla Regione, comporterebbe.

«L’opera impatta sulle scuole, un asilo, una palestra, un campo di calcio. Inoltre, il tunnel verrebbe realizzato al termine della via Gentili a una decina di metri da un pozzo pubblico a uso idropotabile. Secondo le normative vigenti queste infrastrutture dovrebbe essere poste a una distanza di 200 metri. Questo pozzo, se non fosse opportunamente protetto, potrebbe contaminarsi. Per non parlare poi delle minacce che l’opera porterebbe alla stabilità dei fabbricati e alla mobilità dei residenti. Non dimentichiamoci che durante i lavori persino i mezzi di soccorso faticherebbero a raggiungere le zone interessate».

Monza, il quartiere contro lo svincolo di Sant’Alessandro: l’assessore e il sindaco

L’assessore all’ambiente e mobilità Giada Turato e il sindaco Paolo Pilotto hanno ribadito il loro impegno a continuare l’interlocuzione con Serravalle a tutela dei cittadini. Pilotto ha illustrato lo studio condotto dai tecnici di Monza Mobilità che evidenzia la possibilità di eseguire l’intero tratto in galleria, evitando la pericolosa e invisa trincea.

«La galleria è possibile, usando materiali diversi, prevedendo uscite di emergenza, vie di scolo. Certo, bisogna riprogettare il tutto, i costi aumenterebbero, ma dal punto di vista tecnico è un progetto fattibile. Da qui a poco il ministero dei trasporti dovrà effettuare la valutazione di impatto ambientale all’interno e noi esprimeremo questo suggerimento».
Nel frattempo il Comitato delle vie coinvolte ha indetto una raccolta firme nel quartiere. Venerdì 9 febbraio alle 18 in via Paisiello, 2 il Movimento 5 Stelle Lombardia organizza una petizione contro lo svincolo.