Monza, sorrisi per i bimbi malati al San Gerardo: un sms per i Dottor Sogni in reparto

Tutti possono contribuire, fino al 24 gennaio, con un sms solidale o una chiamata da rete fissa al 45509 e donare così 2 o 5 euro. Il racconto della Dottoressa Lulù, artista che opera in Ematologia all’ospedale monzese .
La dottoressa Lulù con un’altra Dottor Sogni in reparto a Monza
La dottoressa Lulù con un’altra Dottor Sogni in reparto a Monza

L’idea di essere costantemente a contatto con la malattia, con il dolore, con piccoli e famiglie nella sofferenza, proprio la faceva sentire inadatta. Troppo emotiva per pensare di essere utile in un contesto simile. E invece no. La vita riserva sempre sorprese. Specie quando “tira fuori” risorse inaspettate. Erica Giovannini, 41 anni, una figlia, oggi in arte é la dottoressa Lulù. Così la conoscono i piccoli pazienti dell’ospedale San Gerardo.

Ogni settimana lei, che è una dei 30 Dottor Sogni italiani della Fondazione Theodora onlus, porta sorrisi nel reparto di Ematologia pediatrica e trapianti, nel day hospital di Ematologia e in Pediatria. Con lei ci sono sempre altri due Dottor Sogni. Una squadra che ogni mercoledì mattina, puntuale alle 8.30, entra in azione con un unico obiettivo: regalare un mondo a colori anche dove tutto sembra sbiadito. Erica, di Corsico, è entrata a far parte della squadra di artisti professionisti – formati per lavorare in ambito ospedaliero pediatrico – sette anni fa.

«Fu un’amica a parlarmi del lavoro della Fondazione, ma non mi sentivo per nulla portata a un ruolo del genere» ammette l’artista, che ha una formazione da attrice e ballerina. Da allora ne ha percorsa di strada, tanto che oggi dice «non smetterò mai di ringraziare quell’amica che mi ha indicato questa possibilità».

Di lavoro, certo, perché, proprio per l’alta professionalità necessaria in tali contesti, non ci si può improvvisare Dottor Sogni. La Fondazione copre il costo del loro intervento e, ancora prima, la lunga e specifica formazione. Per questo la onlus è impegnata in molte iniziative di raccolta fondi, perché tale servizio continui ad esistere. Oggi, attraverso il progetto “Un sorriso per i bambini in ospedale”, Theodora vuole garantire la visita dei Dottor Sogni ai bambini ricoverati nei reparti di oncologia e ai piccoli pazienti che devono affrontare un intervento chirurgico.

Tutti possono contribuire, fino al 24 gennaio, con un sms solidale o una chiamata da rete fissa al 45509 e donare così 2 o 5 euro. Con i fondi raccolti, i Dottor Sogni potranno continuare la loro attività presso la Fondazione IRCCS Istituto nazionale dei tumori di Milano, l’ospedale San Gerardo di Monza, l’Istituto Gaslini di Genova, il Policlinico Umberto I di Roma e presso l’ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano, dove la Fondazione ha recentemente avviato un nuovo programma di visite, l’accompagnamento chirurgico. Il programma in questione consiste nell’accompagnare il bambino che sta per affrontare un intervento chirurgico e la sua famiglia dal momento dell’attesa pre-operatoria fino al risveglio, con l’obiettivo di distendere le ansie ed abbassare il livello di stress del bambino e dei genitori.

La Fondazione prese vita da André Poulie che, durante la sua infanzia, venne ricoverato in ospedale per diversi mesi a causa di un incidente. Ogni giorno sua mamma, Theodora, gli faceva visita e gli regalava momenti di gioia e spensieratezza. Con questa esperienza nel cuore, una volta cresciuto, André sentì il desiderio di portare allegria e magia ai bambini ricoverati in ospedale. Nel 1993, con suo fratello Jan, creò Fondation Théodora, in memoria della madre. Nel 1995 è nata Fondazione Theodora Italia, divenuta onlus nel 1999.

Per la campagna di sms Theodora Onlus può contare sul sostegno della testimonial Margherita Buy, che ha prestato la sua immagine e su tanti altri amici celebri .

Un sms aiuterà Lulù, Bonsai, Nasello e tanti altri colleghi a continuare a portare un sorriso ai pazienti attraverso visite personalizzate in base all’età, all’umore, alla condizione medica e famigliare del bambino. Perché un bambino sereno ha più forza per affrontare la malattia. E per guarire. Anche se non c’è una regola precisa nel rapportarsi ai bambini, se non il rispetto per la storia personale.

«La vita resta misteriosa per questo ho sempre il massimo rispetto di bambini e famiglie. Ciascuno affronta il dolore in modo diverso. Noi non forziamo nulla, gran parte del nostro lavoro é anche ascolto. L’importante è non fingere mai».».

Solo così, con una spontaneità forte della professionalità, le stanze dei reparti si colorano. E i bambini sorridono.