Era stata annunciata martedì sera durante la giunta itinerante nel quartiere Libertà: all’alba di mercoledì mattina con un maxi blitz sarebbe stata sgomberata una delle aree dismesse ancora occupate a Monza.
In vialone Cesare Battisti, nella palazzina dell’ex casa delle aste, accanto all’ex feltrificio Scotti, le forze dell’ordine hanno fatto irruzione quando la maggior parte dei monzesi iniziava a svegliarsi. Secondo quanto riferito, gli agenti hanno sorpreso sul posto sette persone di origine nordafricana, soprattutto marocchini. Una ventina gli agenti del commissariato di viale Romagna impegnati con quelli del Nost (Nucleo operativo sicurezza tattica) della polizia locale. I sette stranieri, tutti uomini e maggiorenni, noti alla Giustizia per reati legati agli stupefacenti o contro il patrimonio, avevano trasformato i fatiscenti locali del rudere nella loro casa dove trascorrere la notte. Sono stati svegliati di soprassalto e sottoposti a perquisizione; controllati anche i loro pochi effetti personali. Tutti sono risultati sprovvisti di documenti e di permesso di soggiorno; sei sono stati accompagnati in Questura per il fotosegnalamento e le pratiche di espulsione.
Intanto, lunedì, nell’area dismessa dell’ex feltrificio Scotti hanno preso il via i lavori di abbattimento di alcuni vecchi capannoni che, nonostante le condizioni pericolanti, negli anni hanno continuato a richiamare sbandati e senza fissa dimora: i lavori rappresentano un primo passo quello che dovrebbe essere il recupero dell’area, approvato dalla vecchia giunta Scanagatti ma bloccato, fino a nuovo ordine, dalla giunta Allevi che vorrebbe ridiscutere delle ultime modifiche direttamente in consiglio comunale.