Quattro giovani tra i 18 e i 21 anni residenti in provincia di Monza e Brianza, 3 Italiani di cui due di origini nordafricane e un ecuadoriano non potranno accedere agli esercizi pubblici e ai locali di piazza Garibaldi a Monza per un periodo di tempo dai sei mesi (per due dei soggetti) a un anno (per i restanti): nei loro confronti il questore di Monza Michele Sinigaglia ha emesso il Daspo Urbano dopo che, durante la notte del 10 ottobre, avrebbero dato inizio a una rissa scoppiata nella piazza. Nell’occasione le Volanti della Questura di Monza erano intervenute dopo segnalazioni pervenute alla centrale operativa. Attraverso testimonianze e immagini della videosorveglianza avevano ricostruito quanto accaduto:”riscontrando la presenza di circa 30 persone, a vario titolo coinvolte nella rissa”.
I quattro giovani colpiti dal Daspo si sarebbero diretti nella piazza: “con il chiaro e premeditato intento di dare vita ad una rissa” dicono dalla Questura. Infatti, spiegano: “dopo essere scesi dalla macchina sulla quale viaggiavano non hanno esitato ad estrarre dal portabagagli alcune sbarre in metallo, successivamente sequestrate dal personale intervenuto, con le quali hanno cominciato a colpire alcuni avventori del locale”.Due dei soggetti colpiti dalla misura di prevenzione erano stati quindi denunciati, oltre che per rissa, anche per porto di armi ed oggetti atti ad offendere.
La misura di prevenzione è stata disposta, dicono dalla Questura: «a seguito della stretta collaborazione tra l’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico e la Divisione anticrimine della Questura di Monza e della Brianza diretta dal primo dirigente della Polizia di Stato, Maurizio Ferraioli».
Il Daspo è lo strumento con il quale il Questore, qualora dalla condotta possa derivare un pericolo per la sicurezza, può disporre il divieto di accesso a pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento specificamente individuati in ragione dei luoghi in cui sono stati commessi i reati: “nei confronti delle persone denunciate, negli ultimi tre anni, per reati commessi in occasione di gravi disordini avvenuti in tali esercizi o locali ovvero nelle immediate vicinanze degli stessi”.
I provvedimenti, della durata compresa tra i 6 mesi e 1 anno (a seconda della gravità dei reati), in caso di violazione comportano la reclusione da 6 mesi a 2 anni e la multa da 8.000 euro a 20.000 euro