Monza, ricoverato al reparto malattie infettive per un tatuaggio

Lancia un appello: «Prestate sempre attenzione agli studi che scegliete: ce ne sono tanti di ottimo livello , ma una disavventura del genere, come è capitata a me, potrebbe accadere a chiunque»

Desiderava un ricordo che celebrasse la sua famiglia, che si era ingrandita di una nuova vita appena venuta alla luce. Invece si è trovato ricoverato in ospedale, costretto a fare i conti con una brutta infezione che, sostiene, «è stata causata dal tatuaggio che avevo appena ultimato in uno studio di Monza». La reazione è stata immediata: inizia a stare male durante la lunga seduta a cui si sottopone alla fine dello scorso novembre.

Monza, ricoverato dopo il tatuaggio: “Febbre alta fino a 40”

«Ho iniziato ad avere freddo, a non sentirmi in forma. Ho chiesto di interrompere il lavoro per ultimarlo in un secondo momento» ma il tatuatore, a suo dire, non l’avrebbe ascoltato: «voleva finire di tatuarmi la gamba a tutti i costi». La stessa sera la febbre gli sale alta, fino a 40: immediata la chiamata al tatuatore, che avrebbe cercato di rassicurarlo. La situazione però non migliora: alla febbre si aggiunge una brutta irritazione alla pelle appena trattata, che ben presto degenera. Al monzese non resta che andare in ospedale, al San Gerardo, dove viene ricoverato per tre giorni nel reparto dedicato alle malattie infettive. Dimesso, continua a curarsi a casa per un mese con antibiotici e cortisone. Non appena torna in forze si mette in contatto con un avvocato, chiede una perizia a un medico legale. «Intanto continuo a sentire il tatuatore, per informarlo di ogni cosa».

Monza, ricoverato dopo il tatuaggio: caso passato agli avvocati

L’interlocutore gli avrebbe detto: «la colpa non è stata mia, non c’entro nulla». Il monzese ritiene invece che non siano state usate protezioni adeguate. «Non sono uno sprovveduto e quello non era il mio primo tatuaggio: che qualcosa non stava andando per il verso giusto era per me evidente». Così, mentre un primo tentativo di conciliazione attraverso gli avvocati non è andato in porto e si attende che la legge faccia il suo corso, non vuole perdere l’occasione di lanciare un appello a quanti desiderano farsi tatuare: «Prestate sempre attenzione agli studi che scegliete: ce ne sono tanti di ottimo livello , ma una disavventura del genere, come è capitata a me, potrebbe accadere a chiunque»