Stona, quell’inferriata moderna e anonima, al centro della cancellata realizzata dal mastro ferraio Alessandro Mazzucotelli in ferro battuto con numerosi elementi decorativi. Niente paura, però: è provvisoria. Sono infatti in corso i lavori di restauro dei due grandi battenti che consentono l’accesso alla Cappella espiatoria: a occuparsene da ormai più di trenta giorni un’azienda specializzata della provincia di Lodi.
«Dovrebbero riconsegnarli entro un mese – ha spiegato Ivana Mazzola, responsabile dell’accoglienza del complesso monumentale – Con il passare del tempo si erano ammalorati, motivo per cui sono stati predisposti anche interventi di sabbiatura. Aprire e chiudere la cancellata era diventato difficoltoso».
Per prelevarli è stato necessario utilizzare una gru: «Sono pesanti come due auto – ha precisato – Le decorazioni, invece, sono state smontate con cura un pezzo alla volta». Ma non è questo l’unico intervento di restauro previsto per il memoriale fatto realizzare dalla regina Margherita di Savoia e dal re Vittorio Emanuele III per commemorare l’omicidio di Umberto I per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.
C’è in lista altro e l’occasione è fornita dall’avvicinarsi, l’anno prossimo, dei 120 anni dalla morte del re, quel 29 luglio 1900, e dei 110 dall’inaugurazione del monumento realizzato dall’architetto Giuseppe Sacconi – ora diretto dall’architetto del Mibact Barbara Galli e gestito dal Polo museale della Lombardia.
Si lavorerà presto sia per riqualificare l’esedra, sia per restaurare il monumento vero e proprio, dove già adesso si notano delle garze bianche, posizionate nei punti in cui la pietra di Oggiono si sta sgretolando. Nelle intenzioni, poi, anche la volontà di metter mano al giardino del complesso, ripristinandone i viali e il verde, e di posizionare una nuova cartellonistica.n