Gli ultimi “avvisi di accertamento” sono partiti dall’ufficio del municipio di Monza entro domenica 31 dicembre. Chi li riceverà dovrà saldare gli arretrati relativi all’Imu, alla Tasi e all’Ici non versata o versata in modo incompleto nell’arco dell’ultimo quinquennio.
L’elenco degli evasori totali e di chi ha commesso qualche errore nei conteggi è stato compilato dai funzionari dell’ufficio tributi del Comune incrociando le dichiarazioni presentate e i pagamenti effettuati con le informazioni contenute nelle loro banche dati. Se tutti i contribuenti regolarizzeranno la propria posizione nelle casse di piazza Trento e Trieste entreranno 535.760 euro.
L’evasione più massiccia, probabilmente in qualche modo favorita dalle modifiche della normativa introdotte negli ultimi anni, è legata all’Imu: sono, infatti, 150 i monzesi che non hanno pagato o pagato in modo non corretto l’imposta sugli immobili. Il Comune ha accumulato un credito di 353.359 euro per il 2012, sceso a 31.073 l’anno successivo. Deve, inoltre, incassare 29.712 euro dai bollettini del 2014, 46.732 euro per il 2015 e una cifra simile, pari a 46.949 euro per il 2016.
I cittadini, dal canto loro, devono sborsare somme molto inferiori per gli altri tributi locali: per la Tasi, la Tassa sui servizi indivisibili, il municipio conta di introitare 18.580 euro ripartiti tra 84 contribuenti. Ciascuno di loro in media, ma in questi casi i dati statistici spesso non vengono rispettati, dovrà saldare un debito di poco più di 221 euro. L’evasione, o l’elusione, calcolata per il 2014 è di 7.240 euro mentre per l’annata seguente è di 11.340 euro.
Gli uffici hanno, ormai, recuperato quasi interamente i crediti vantati sull’Ici, la vecchia imposta sugli immobili: saranno, infatti, solo due gli avvisi di accertamento recapitati che, però, saranno piuttosto sostanziosi in quanto dovrebbero fruttare 9.355 euro legati al 2010 e al 2011.
Intanto inatteso regalo da parte della Agenzia delle entrate della Lombardia, che, per il periodo delle feste ha congelato fino al 7 gennaio 32.248 cartelle. In tutto sono circa 34mila.
Ad uscire dagli uffici e a raggiungere le cassette postali (soprattutto elettroniche) dei cittadini contribuenti, anche durante le feste, saranno quindi poco più di un migliaio. Si tratta di atti inderogabili che saranno comunque notificati, per la maggior parte con la pec (posta elettronica certificata).
La sospensione natalizia dell’invio – spiegano dall’Agenzia delle Entrate – è stato messo in atto dagli uffici dell’ente di riscossione su indicazione del presidente Ernesto Maria Ruffini, con l’obiettivo di “non creare inutili disagi durante le festività natalizie evitando il recapito di richieste di pagamento durante questo periodo particolare dell’anno”.
Per l’operazione “zero cartelle” sarà sospesa la notifica di 10.343 cartelle a Milano, 3.953 a Brescia, 3.469 a Varese, 3.104 a Pavia, 2.972 a Bergamo, poco meno nel territorio di Monza e Brianza dove sono 2.757. E infine per la Lombardia sono 1.567 a Como, 1.307 a Cremona, 1.226 a Mantova, 585 a Lodi, 560 a Lecco e infine (405 a Sondrio. A livello nazionale, la Lombardia è al terzo posto dopo Lazio (71.988 cartelle) e Campania (42.305).