L’ultima denuncia è stata per spaccio di droga, ma nella fedina penale c’erano già condanne per furto, per rapina, maltrattamenti in famiglia e anche per violenza sessuale. È così che la polizia di Stato, dopo averlo rintracciato venerdì 29 settembre in via Pisacane a Monza, alle spalle dell’ex macello, sabato 30 lo ha trasferito al Cpr di Roma per la sua espulsione, firmato dal questore Marco Odorisio.
Non era peraltro il primo decreto di allontanamento, nei confronti del 53enne di origine marocchina che, in Italia da diversi anni, era già stato destinatario di un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale lo scorso febbraio (da parte di una magistrato di sorveglianza di Mantova), l’ennesimo dopo altri ricevuti in passato.
Per esempio, per le aggressioni contro l’ex convivente, che gli erano valse una condanna a 2 e 10 mesi, o per le violenze sessuali e le lesioni nei confronti di un’altra donna con cui aveva vissuto a Monza, in un casolare abbandonato, per le quali aveva rimediato un’altra condanna a 3 anni e 8 mesi di carcere. Scontata la pena era rimasto in Italia nonostante l’espulsione perché positivo al Covid.
Lo scorso gennaio si era poi reso protagonista della rapina di uno smartphone a una donna di 70 anni, a Seveso: l’aveva avvicinata, l’aveva sbattuta contro un muro, le aveva preso il cellulare, che peraltro aveva gettato poco dopo.