Monza, polo istituzionale: l’ex sindaco ipotizza un esposto alla Corte dei conti

L'ex sindaco di Monza ipotizza il ricorso alla Corte dei conti contro la chiusura dell'accordo per l'area dell'ex caserma IV Novembre.
L’rea ex IV Novembre di Monza

L’area del polo istituzionale di via Grigna resta strategica, non solo per Monza: lo conferma il sindaco Paolo Pilotto che anticipa il passo che potrebbe essere compiuto nelle prossime settimane dagli enti che, seppur in forme differenti, coabitano nel comparto su cui un tempo sorgeva la caserma IV Novembre. 

Il Comune di Monza, la Provincia, la Regione e il Demanio potrebbero tornare attorno al tavolo per sottoscrivere un nuovo accordo di programma che prenda il posto di quello firmato nel 2001 e chiuso di recente in quanto «aveva finito la sua vita».  Il documento dovrebbe definire i termini dell’insediamento del capolinea della metropolitana che, secondo il progetto, sarà realizzato a pochi passi dal palazzo della Provincia e dalla Questura: l’intesa non dovrebbe coinvolgere la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle entrate, uscite di scena con la decisione di stralciare definitamente la costruzione della caserma e della sede degli uffici, ma potrebbe essere esteso al Comune di Milano e a MM, tra gli attori principali dell’intervento che porterà la linea lilla in via Grigna.

Polo istituzionale, Allevi: stiamo studiando le carte

Nei prossimi mesi i tecnici e gli amministratori dovranno approfondire i punti ancora aperti, tra cui le modalità di realizzazione dei parcheggi al servizio dei passeggeri e dovranno decidere se optare per un silo interrato o per uno in superficie. Pilotto, intanto, in risposta alle critiche sollevate in consiglio comunale dal suo predecessore Dario Allevi, riepiloga i passi compiuti nelle ultime settimane: «Stiamo studiando le carte – ha affermato giovedì 30 marzo l’ex sindaco – perché potrebbero esserci gli elementi per presentare un esposto alla Corte dei conti».

Gli approfondimenti, ha aggiunto, riguardano il dubbio che l’operatore privato che ha costruito il centro commerciale di via Lario non abbia rispettato tutti gli impegni previsti dall’intesa.«Le segreterie tecniche – spiega il primo cittadino – hanno lavorato per oltre un anno per pianificare la chiusura dell’accordo» in quanto, con la rinuncia della Finanza e dell’Agenzia delle entrate ai nuovi edifici, è venuto meno l’interesse pubblico su cui si fondano simili atti. «In vent’anni – prosegue – le esigenze sono cambiate, ma non è venuto meno l’interesse strategico su quell’area», ora legato all’arrivo della metropolitana, che potrebbe tradursi nella firma di un altro atto in cui nuovi protagonisti potrebbero sostituire quelli vecchi.

Polo istituzionale: un nuovo accordo sul tavolo

«Il collegio di vigilanza – precisa Pilotto – ha verbalizzato che l’intesa tra gli enti pubblici sulla chiusura del vecchio documento non pone la parola fine sulle incombenze dell’operatore privato». L’immobiliare, chiarisce, secondo i conteggi effettuati dagli uffici, ha onorato interamente la parte relativa agli oneri di urbanizzazione dovuti mentre proseguono le verifiche sui rimanenti impegni: alcuni, quali la creazione delle rotonde su via Lario con cui è stata riorganizzata la viabilità, sono stati rispettati mentre altri, tra cui il contributo che avrebbe dovuto fornire alla costruzione della caserma delle Fiamme gialle e della sede dell’Agenzia delle entrate, sono rimasti in sospeso e potrebbero essere trasferiti alla futura intesa.

Al momento, nota il sindaco, non è facile ipotizzare i tempi necessari per arrivare alla sottoscrizione dell’accordo: l’iter, oltretutto, ha subito una battuta d’arresto dovuto alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio che hanno confermato il centrodestra alla guida del Pirellone. I fili del discorso potrebbero venire riannodati non appena gli assessori della giunta presieduta da Attilio Fontana prenderanno in mano gli incartamenti.