Monza si stringe ai familiari di Peppino Barzaghi. A poco più di tre mesi dai festeggiamenti per il suo secolo di vita – era il 16 ottobre quando guardava sorridente l’obiettivo, subito prima di soffiare sulle cento candeline – l’ottico del ponte dei Leoni si è spento all’improvviso. Fino all’ultimo le sue condizioni sono state più che buone: riusciva a radersi e a farsi da mangiare da solo e nemmeno l’influenza di dicembre sembrava averlo scombussolato più di tanto.
Monza piange Peppino Barzaghi: «Tutti lo conoscevano e gli volevano bene»
Ma lo scorso venerdì la situazione è precipitata: immediato il ricovero e senza possibilità di appello la sentenza. I polmoni erano ormai compromessi. Peppino Isaia Barzaghi è mancato nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio: accanto a lui fino all’ultimo, con le mani nelle sue mani, la figlia Alberta.
I funerali si svolgeranno venerdì 27 gennaio, alle 10.45 nel Duomo di Monza.
«È stato straordinario: come padre, come uomo. Tutti lo conoscevano e tutti gli volevano bene», commenta con dolore mentre raccoglie i pensieri per l’elogio funebre che leggerà durante le esequie. Conosciuto e stimato, Barzaghi ha indissolubilmente legato la sua vita e la sua attività professionale al negozio che ancora oggi porta il suo nome. Classe 1922 e originario di Cassano d’Adda, arriva a Monza dopo la seconda guerra mondiale. In un primo momento importa pepe e altre spezie dall’Egitto e li rivende a una drogheria del centro.
Monza piange Peppino Barzaghi: la sua storia a Monza
Per un periodo si dedica anche al tessile, ma la vera svolta arriva grazie all’intuizione di aggiungere il servizio di ottica (per cui prende un’apposita licenza) all’attività di cine-foto-radio che si prepara ad aprire in via Carlo Alberto, in pieno centro. Nel 1950 Barzaghi sposta l’attività al ponte dei Leoni, dove si trova ancora oggi: nel 2000 la acquisisce un affezionato dipendente che sceglie di mantenerne il nome. Tantissimi i messaggi di cordoglio, anche social, che i familiari stanno ricevendo in questi giorni.