Monza: nuova mensa all’asilo notturno insieme all’Ikea

C'è una nuova mensa all’asilo notturno di via Raiberti a Monza grazie al progetto Help con Soroptimist International insieme a Ikea di Carugate.
Monza mensa asilo notturno - foto Fabrizio Radaelli
Monza mensa asilo notturno – foto Fabrizio Radaelli Fabrizio Radaelli

C’è una nuova mensa all’asilo notturno di via Raiberti a Monza. Contemporaneamente sarà anche riallestito il cortile interno del centro polifunzionale. Il progetto rientra nelle azioni promosse da Soroptimist International insieme a Ikea di Carugate attraverso il progetto Help, a favore di associazioni che si occupano di persone svantaggiate, di minori in situazioni di sofferenza o indigenza, di donne soggette a violenza e discriminazione.

Monza: nuova mensa all’asilo notturno insieme all’Ikea, il progetto partito nel 2023

La mensa , riarredata, è di proprietà del Comune di Monza ed è gestita dalla San Vincenzo che si occupa anche dell’asilo notturno per le persone senza fissa dimora. La mensa offre più di 40mila pasti all’anno a persone in stato di difficoltà e rappresenta per i frequentatori un luogo di aggregazione e ristoro. La ristrutturazione della mensa è stato un progetto articolato che ha avuto inizio nel 2023 e che, dopo vari step, cui il Soroptimist Club ha partecipato attivamente, ha visto la consegna degli arredi, da parte di Ikea lo scorso 6 giugno.

Monza: nuova mensa all’asilo notturno insieme all’Ikea, «rende la vita meno difficile»

Inaugurazione con i rappresentanti del consiglio San Vincenzo, il Soroptimist club di Monza che ha patrocinato e i rappresentanti di Ikea Carugate, in particolare Romana Caldarelli, sustainability specialist, che ha progettato e concretizzato il tutto nell’ambito del progetto di inclusione.

«Non possedere una casa, ma poter consumare i propri pasti in un luogo totalmente rinnovato, bello e gioioso – afferma la presidente del Soroptimist club di Monza Sara Politorende la vita meno difficile ed offre una speranza di dignità alle persone che ne fruiscono, perché fa immaginare che, oltre il proprio buio, fuori possa esserci la luce».