È nato a Monza (primo in Brianza) il gruppo di autoaiuto “Emotivi anonimi”, che dallo scorso ottobre si dà appuntamento ogni giovedì sera, alle 21, negli spazi dell’oratorio di San Pio X, in via della Birona.
«Ci ispiriamo agli alcolisti anonimi che è stato il precursore dei gruppi di auto mutuo aiuto – spiega Brunella, referente del gruppo monzese degli Emotivi anonimi – Il programma che proponiamo è quello dei dodici passi, adattato alle difficoltà derivanti dalle fragilità emotive».
Al momento il gruppo varia da quattro a otto partecipanti, provenienti anche da fuori Monza. Nessun obbligo di partecipazione, nessun professionista o facilitatore durante le riunioni.
«Chi arriva a noi è perché desidera raggiungere un proprio equilibrio emotivo e conservarlo nel tempo. Non pretendiamo di sostituirci alla terapia psicologica, eventualmente possiamo essere un momento di condivisione in più – continua la referente – Non diamo consigli o suggerimenti, ognuno può condividere con gli altri partecipanti le proprie preoccupazioni, confrontandosi con chi è già passato attraverso difficoltà di quel tipo ed esperienze simili. Desideriamo che le persone non si sentano sole, ma che possano essere testimoni del progresso degli altri membri».
Il gruppo monzese è una derivazione dei gruppi già presenti sul territorio di Milano. Dal 2016 si sono riuniti in conferenza i rappresentanti dei gruppi costituenti (Cagliari, Milano, Napoli ed Empoli), che hanno dato vita ai Servizi generali Emotivi anonimi italiani.
Alle riunioni partecipano uomini e donne quasi sempre in egual numero, tutti alla ricerca di un modo positivo di gestire le proprie emozioni. C’è chi soffre di perfezionismo, che non riesce a gestire la rabbia, chi non sa sviluppare le proprie capacità e si sottovaluta, chi non è in grado di mantenere relazioni con gli altri, chi soffre di depressione.
La malattia emotiva è riconosciuta dall’Istituto superiore di sanità e per questo motivo il sito dell’Iss l’ha inserita nell’elenco delle dipendenze al pari di droga e alcool.
«Il disagio emotivo può essere progressivo e cronico e se non viene risolto può convertirsi in malattia fisica, una malattia causata dalle nostre emozioni – si legge nel testo de Il Grande libro di Emotivi anonimi, volume di riferimento dei gruppi – Alcuni di noi hanno cercato di evitare di farsi aiutare per i propri problemi emotivi. Nel programma di Ea non analizziamo la malattia emotiva, non etichettiamo e categorizziamo tutto, smettiamo di paragonarci agli altri e incolpare noi stessi e gli altri, perché questi comportamenti ci impediscono di essere onesti e l’unico scopo a cui servono è quello di perpetuare la nostra malattia».
Fino ad oggi il gruppo monzese si è basato sul passaparola per far conoscere le proprie attività. A guidare le riunioni sono persone che negli anni hanno già frequentato gli Ea, e che a turno si rendono disponibili per servizi come quello di accoglienza dei nuovi membri. Per mettersi in contatto con il gruppo monzese degli Emotivi anonimi è possibile chiamare i numeri 346 9726095 o 340 2654445.