«La mia Mercedes GLC con 1 mese di vita è stata completamente svuotata di ogni accessorio con un danno di circa 20.000 euro. Il vero problema è che nessuno sembra interessato o possa prevenire queste situazioni».
Si è fatto vivo con una lettera in redazione Stefano C. , il proprietario della vettura “cannibalizzata” di recente in via Monte Bianco. La foto era stata pubblicata sul Cittadino e su ilcittadinomb.it.
LEGGI Monza, auto cannibalizzate dai ladri in via Monte Cervino e via Canesi
LEGGI Sgominata banda di ladri d’auto, sette arresti: i pezzi rubati destinati a Monza e Brianza – VIDEO
«Ho letto con interesse il vostro articolo sulla cannibalizzazione delle auto – scrive il lettore- Vorrei solo aggiungere che in realtà non sono solo due le auto ma ben di più. Quando ho fatto denuncia in Polizia mi hanno racconto di altre due auto Bmw e Audi con danni paragonabili alla mia».
La Mercedes, posteggiata lungo la strada, è stata tra l’altro privata dei fanali anteriori, smontati lì, per strada. «Cosa si può fare? Nulla? – scrive il proprietario – Quando l’auto sarà riparata, fra qualche settimana, cosa potrà impedire a questi galantuomini di tornare e ripetere l’operazione? La polizia non è stata in grado di rispondere: le risorse a disposizione sono minime. La mia non è un’auto: è un bancomat per delinquenti».
E proprio il commercio di pezzi di ricambio smontati da veicoli in sosta o il furto d’auto è stato al centro la scorsa settimana di una operazione condotta dai carabinieri che hanno smantellato un organizzazione composta da italiani (anche un monzese) e marocchini. In quel caso, nel mirino, soprattutto mezzi di marca Volkswagen “pagati” ai ladri solo 1.500/2.000 euro.
Risale invece al 2014 un’altra operazione (“Demolition”) condotta dalla polizia stradale di Bergamo, che aveva portato a individuare una banda di quattro persone, anche un monzese di 58 anni,accusati di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di veicoli, rubati soprattutto nelle stazioni ferroviarie di Monza e della Brianza. Furono recuperate parti di 200 vetture per un valore stimato di due milioni di euro