Sgominata banda di ladri d’auto, sette arresti: i pezzi rubati destinati a Monza e Brianza – VIDEO

VIDEO - Monza e la Brianza erano tra le destinazioni - insieme a Pavia, Como, Ancona e Assisi - dei componenti delle auto rubate da una banda specializzata smantellata dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano al termine una vasta operazione denominata “Fleming 22” .
Le centraline usate dalla banda
Le centraline usate dalla banda

Monza e la Brianza erano tra le destinazioni – insieme a Pavia, Como, Ancona e Assisi – dei componenti delle auto rubate da una banda specializzata smantellata dai carabinieri del Comando Provinciale di Milano al termine una vasta operazione denominata “Fleming 22” che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale del capoluogo lombardo, nei confronti di 7 persone (5 cittadini italiani e 2 marocchini), tra i 23 e i 60 anni d’età, ritenuti responsabili a vario titolo di furto aggravato, ricettazione e riciclaggio in concorso.

Il blitz, che ha interessato le province di Milano, Ancona, Como, Monza, Pavia, Perugia e Varese, giunge a coronamento di una complessa attività che ha permesso di disarticolare un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti di autovetture nella città di Milano e alla ricettazione e al riciclaggio dei veicoli interi o di parti di essi.

Le indagini, condotte dai Carabinieri della Compagnia di Corsico, sono scaturite dall’arresto, nel giugno scorso, di due ricettatori, sorpresi all’interno di un capannone dismesso di Trezzano sul Naviglio, in via Fleming (di qui il nome dell’operazione) mentre smontavano un’auto rubata. Gli approfondimenti avviati hanno permesso in pochi mesi di scoprire un’articolata organizzazione criminale, con una precisa suddivisione dei ruoli tra i componenti.

Un primo gruppo di 4 persone si occupava di rubare, quasi quotidianamente e in orario notturno con la rottura deflettore, la sostituzione della centralina e la messa in moto con «spadino», le autovetture parcheggiate nell’area metropolitana milanese (la media era di 4-6 alla settimana, soprattutto del gruppo Volkswagen) mediante l’impiego di apposite centraline “passepartout”, di volta in volta elaborate sulla base del tipo di veicolo da asportare.

Un secondo gruppo composto da 3 persone, invece, smontava i mezzi provento di furto all’interno di capannoni industriali stoccando i componenti in attesa della successiva vendita sul mercato illecito attraverso canali di ricettazione costituiti da negozi di autoricambi, officine compiacenti e, in misura minore, da privati. Mediamente ogni macchina fruttava alla banda da 1.500 a 2.000 euro.

Contestualmente alle misure restrittive, sono state eseguite perquisizioni a carico di altri 5 indagati, tra i 30 e i 46 anni d’età, tutti italiani. Gli arrestati sono stati condotti presso le case circondariali di Milano, Monza, Pavia e Varese, dove rimangono a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.