Monza, le mille forme della maternità al Binario 7: solidarietà al femminile senza confini

Venerdì 10 marzo, a ingresso gratuito, “Madri clandestine”, spettacolo voluto dalla Casa delle Culture di Monza, con l’assessorato alle Pari opportunità per la Giornata internazionale della donna. Appuntamento alle 21.
La locandina dello spettacolo
La locandina dello spettacolo

Narrazione e musica conducono in un viaggio di emozioni tra maternità e solidarietà al femminile, senza confini. Maternità clandestina o negata, offesa, maternità come speranza di un futuro diverso: l’essere madre sarà al centro dello spettacolo che la Casa delle Culture del Comune propone, con l’assessorato alle Pari opportunità guidato da Cherubina Bertola, per la Giornata internazionale della donna.

“Madri clandestine”, in scena al Binario 7 venerdì 10 marzo, alle 21 (ingresso gratuito, sino a esaurimento posti), si svolge lungo il filo della solidarietà femminile: quella che attraversa culture e latitudini differenti. Nunzia, protagonista e narratrice, lavora in un centro di prima accoglienza in Sicilia. Le storie delle “sue” donne prendono vita mentre sta cucendo una coperta, fatta di tanti quadrati di stoffa, per una bimba. Basta un gesto e Nunzia diventa il personaggio di cui, di volta in volta, racconta: Danya, l’albanese; Lin, la cinese orgogliosa della sua pancia e fragile come un albero di pesco; l’italiana Anna, alla ricerca di una figlia adottiva; la mamma di Fatma, l’algerina Zora, che ha i piedi più belli di tutto il Magreb.

«Abbiamo affrontato la multiculturalità- spiega Laura Morasso, consigliere con delega alla Casa delle Culture, – parlando al femminile e proponendo un tema, quello della maternità, profondamente radicato in tutte le donne, anche in quelle che madri non sono. Il racconto si svolge lungo il filo della solidarietà femminile, che attraversa culture e latitudini, perché le donne sanno costruire relazioni e gettare ponti, superare differenze e pregiudizi». In scena, insieme a Nunzia, un coro multietnico che spazierà dal trallalero genovese ai canti tradizionali africani, arabi e balcanici, per un viaggio di parole e musiche che vuole cullare una promessa di vita. Lo spettacolo, di Emilia Marasco, è una produzione Chance eventi Suq Genova con Teatro Stabile Genova, per la regia di Antonio Zavatteri.