Monza: la storia infinita di piazza Trento e Trieste, coperta da diritto d’autore e spada di Damocle sul municipio

Il consiglio comunale ha affrontato la questione di piazza Trento e Trieste: il suo progettista si appella al diritto d'autore per ogni minima modifica.
Monza - Piazza Trento e Trieste
Monza – Piazza Trento e Trieste

L’ufficio legale del Comune di Monza dovrebbe trovare il modo per frantumare la spada di Damocle che da una ventina di anni Domenico Delfini fa pendere sul municipio.

Monza: la storia infinita di piazza Trento e Trieste, la discussione in consiglio comunale per l’approvazione del debito fuori bilancio

È l’invocazione che il leghista Simone Villa ha lanciato in consiglio comunale in occasione dell’approvazione del debito fuori bilancio legato ai 20.186,76 euro che l’ente dovrà versare al progettista toscano che all’epoca della giunta Faglia ha ideato l’attuale assetto di piazza Trento e Trieste. La cifra è stata riconosciuta al professionista dal Tribunale che ha accolto parzialmente il suo ricorso, accompagnato da una richiesta di risarcimento da 148.000 euro, in cui ha accusato il Comune non aver rispettato del tutto il disegno.

Monza: la storia infinita di piazza Trento e Trieste, le cause dell’architetto

A febbraio Delfini ha incassato oltre diecimila euro per l’indebito arricchimento che, ha sostenuto, l’ente avrebbe tratto dalla mancata realizzazione del museo della memoria sotto il monumento ai Caduti mentre in passato aveva portato gli amministratori monzesi davanti ai giudici per avere sostituito i lampioni: a ogni minima modifica il professionista si appella, infatti, alla normativa sul diritto d’autore che, afferma, non verrebbe rispettata.

«Questa vicenda ha i tratti della farsa – ha commentato Villada anni il Comune è costretto a sprecare tempo e risorse per difendersi. L’avvocatura dovrebbe cercare di capire» se i vincoli possono essere superati o se le giunte monzesi «saranno condannate a un fine pena mai che preclude di ripensare al disegno del nostro Pratum Magnum».

Monza: la storia infinita di piazza Trento e Trieste, il rischio «fine pena mai»

«Maledetti architetti è un libro che tutti i miei colleghi dovrebbero leggere – ha esclamato il democratico Michele Erba citando il titolo del testo di Tom Wolfe – i concorsi di idee dovrebbero essere il fiore all’occhiello degli enti pubblici ma nella commissione che ha giudicato i progetti di piazza Trento e Trieste qualcosa non è andato per il verso giusto». E, da architetto, ha elencato una serie di perplessità su quella che «forse è la piazza più brutta d’Italia».

«Sarebbe una amara consolazione sapere i nomi dei componenti della commissione – ha notato Villa – almeno potremo evitare di chiamarli a scegliere altri progetti».

Monza: la storia infinita di piazza Trento e Trieste, l’assessore Lamperti

All’interrogativo di Stefano Galbiati della lista Allevi che ha chiesto se il pagamento pone una pietra tombale sulle pretese del professionista o se la storia è destinata a rimanere infinita l’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti non ha potuto rispondere in modo affermativo: «Di tombale non c’è nulla – ha sostenuto – a oggi non ci sono cause pendenti ma è difficile prevedere se se ne apriranno altre. Cercheremo di non esporre il fianco però ogni volta che si toccherà qualcosa ci si potrà sentire chiedere i danni».

Il debito fuori bilancio è stato approvato con 19 voti a favore, 6 contrari e l’astensione di Paolo Piffer di Civicamente mentre Villa, Francesco Cirillo del Gruppo Misto e Désirée Merlini della lista Allevi non hanno partecipato alla votazione.