Monza, la piattaforma del Comitato Parco per la Reggia: «Ma informate la città su cosa succede»

Il Comitato Parco rimette sul piatto una serie di proposte per il rilancio della Reggia dopo l’esperienza a cavallo dell’estate con le associazioni ma chiede che la città sia informata non a decisioni prese, per esempio su masterplan e concessioni.
Monza I Giardini reali del parco
Monza I Giardini reali del parco Fabrizio Radaelli

Una progettualità finalizzata a un’idea “alta e di ampio respiro”, una visione unitaria e non frammentata che tenga conto del grande valore dell’intero complesso monumentale del Parco e della Villa reale. Un appello chiaro quello lanciato dal Comitato per il parco A. Cederna -Comitato la Villa reale è anche mia. «In questo momento – spiega la portavoce Bianca Montrasio – ci troviamo in una fase decisiva per la rinascita di questo patrimonio dopo anni di gestione non all’altezza che ha contribuito al degrado e alla perdita di consapevolezza nei cittadini del prestigio di Parco e Villa come bene culturale».

Convinti che il polmone verde e la Reggia debbano essere non «un contenitore» ma «un propulsore di cultura», i membri del Comitato avanzano alcuni suggerimenti al Consorzio per rendere il complesso attrattivo nel panorama nazionale e internazionale. Quattro i punti chiave evidenziati. «Comitati e associazioni -riprende Montrasio- in pratica la società civile, ha dimostrato disponibilità e competenze in occasione della recente rassegna “Napoleone riapre la villa”. Al di là delle buone intenzioni, il bando ha, però, accollato su di loro oneri, responsabilità e costi. Crediamo che la collaborazione vada rivista nei termini. Comitati e associazioni non vanno considerati solo come organizzatori di iniziative culturali, ma come interlocutori che possano suggerire indirizzi presenti e futuri. Servirebbe, a nostro avviso, un preciso protocollo di utilizzi delle pertinenze del complesso. Senza dimenticare le società profit per le quali è necessario un protocollo parallelo che regoli i principi base di fruibilità del bene».

Il comitato non nasconde le proprie perplessità sul masterplan, il Piano strategico per valorizzare, gestire e conservare il complesso. «Vorremmo conoscere i contenuti – precisano i membri – Finora c’è stato silenzio da parte del gruppo che alla fine dello scorso anno si è aggiudicato il bando da 445.000 euro per la redazione del piano. Non vorremmo ritrovarci davanti a fatti compiuti, ma chiediamo che al più presto siano rese pubbliche le direttive assunte».

Il 2022 è stato definito l’anno «della tempesta perfetta» poiché in pochi mesi si concentreranno il centenario dell’autodromo con la richiesta da parte di Aci di 100 milioni di euro per eseguire interventi di ristrutturazione, il rinnovo della concessione del Golf Club Milano, le elezioni politiche monzesi. Anche in questo caso, almeno per quanto concerne i due impianti sportivi, il timore è di «venire a sapere delle decisioni prese a cose fatte, senza tenere conto dei cittadini e delle associazioni che possono mettere a disposizione idee, competenze e progetti».

E sempre il prossimo anno, a gennaio, scadrà l’accordo di programma tra Comune e Demanio riguardante Villa Mirabellino, il cui degrado aumenta di giorno in giorno. «Chiediamo al sindaco e al consorzio di battersi per far entrare la villa duriniana nel complesso di Parco e Villa-chiede a gran voce il Comitato-per restituirla alla cittadinanza». A questo proposito nel 2015 le associazioni “Salviamo Villa Mirabellino” avevano proposto una destinazione d’uso dell’edificio: la trasformazione in osservatorio agro-naturalistico del Parco unito a un centro studi della conservazione e manutenzione del verde e alla sede di corsi, indagini e studi.