Un voto di scarto ottenuto nelle urne al secondo tentativo: il Pd monzese è riuscito solo tre giorni fa a eleggere il segretario cittadino e già c’è chi si sofferma su un presunto scontro tra il nuovo partito e la vecchia guardia in atto in Brianza come a livello nazionale. Mercoledì sera Alberto Pilotto, consigliere comunale al primo mandato, ha incassato 28 preferenze contro le 27 di Domenico Guerriero, consigliere provinciale già capogruppo democratico in via Grossi. Una settimana prima entrambi avevano raccolto 26 schede tra l’incredulità dei votanti. In sette giorni i pesi sono cambiati di poco tanto che Guerriero, che ha presentato la sua candidatura a sorpresa pochi minuti prima dello scadere del termine, non si sente «del tutto sconfitto».
Per lui adesso si profila l’arrivo di qualche delega pesante in via Grossi e, magari, l’incarico di vicepresidente. Quasi un ripiego per chi, assicurano i ben informati, da tempo aspira a un assessorato nella giunta di Monza e avrebbe corso volentieri per la presidenza della Brianza: «Non ho mai chiesto niente – dichiara Guerriero – tranne una candidatura per la Provincia». E se ha chiesto qualcosa in più non ha ottenuto perché, ribatte secco il sindaco Roberto Scanagatti, la giunta è al completo e la squadra non si cambia anche se a breve potrebbe esserci un balletto di deleghe: «Abbiamo riorganizzato gli uffici e sarebbe opportuno rivedere gli incarichi. La questione è un’altra: nove assessori per una città come Monza sono pochi, ma questo è il numero massimo previsto dalla legge». Il messaggio, quindi, dovrebbe essere chiaro per tutti.
Il neo segretario cittadino rimane fuori dalla diatriba: «Spero – commenta – di riuscire a portare novità e unità nel partito. A Monza non abbiamo problemi, ma le fibrillazioni nazionali a volte si fanno sentire» e sui grandi temi le critiche di Pippo Civati fanno presa su molti. Pilotto, che guiderà il partito alle comunali del 2017, calca l’accento su quella «impostazione nuova» che intende dare al Pd: «Bisogna – dice – superare i vecchi schieramenti che rischiano di dividere, supportare l’azione del sindaco e della giunta, esprimere proposte concrete, prepararsi alle prossime sfide elettorali, confermare l’alleanza di centrosinistra, avvicinare il popolo delle primarie da cui trarre contributi».
E il modo «nuovo», fanno notare alcuni, potrebbe arrivare da quella parte del Pd che fino a qualche anno fa si sarebbe definita moderata: Alberto Pilotto alla segreteria cittadina, alcuni assessori monzesi tra cui Egidio Longoni, parecchi sindaci, Paolo Pilotto alla presidenza dell’assemblea brianzola, Gigi Ponti a quella della Provincia. Un numero che comincia a pesare e fa da contraltare al carisma di Scanagatti e al ruolo, pesante, del capogruppo regionale Enrico Brambilla.