I residenti delle vie Adigrat e Pizzagalli, nel quartiere Triante, a Monza, si sono svegliati con il rumore delle motoseghe giovedì mattina. L’area verde ad angolo tra le due strade, di proprietà privata, è da tempo recintata. È prevista infatti la costruzione di una palazzina di 11 metri.
Da tempo gli abitanti della zona temevano che l’avvio del cantiere avrebbe comportato necessariamente l’abbattimento delle piante ad alto fusto che da oltre cinquant’anni fanno ombra all’area. E così è stato.
Inutili gli interventi della consulta di quartiere che già si era dichiarata contraria all’abbattimento delle piante. E non sono servite nemmeno le numerose telefonate alla Polizia locale e ai Carabinieri fatte in mattinata dopo il taglio dei primi rami.
«Ci è stato detto che l’impresa costruttrice pianterà qualche alberello e con gli oneri di urbanizzazione sistemerà il piazzale della scuola Leonardo sul lato opposto della strada – commenta Daniela Tucci, una delle residenti che in mattinata ha avvisato le forze dell’ordine di quanto stava succedendo – Il Comune evidentemente si accontenta di un piccolo intervento di restyling mentre si sottrae suolo e si abbattono alberi decennali. Altro cemento, altro traffico in una via ora tranquilla, altre emissioni dagli impianti di riscaldamento, altro consumo di suolo. È troppo chiedere che l’interesse pubblico prevalga su quello privato?».
Uno sfregio per la zona. Gli alberi si trovano proprio davanti all’ingresso della scuola media Leonardo, della biblioteca e del Centro civico.
«Quello che hanno fatto non è legale – aggiunge Rita Caldarelli, coordinatrice della consulta di Triante – Oltre ad essere alberi di alto fusto vecchi più di cinquant’anni, sono anche l’habitat naturale dei merli che su quelle piante nidificano. Questi sono i mesi della nidificazione e la legge proibisce di abbattere gli alberi su cui sono presenti dei nidi».
Della questione degli alberi di via Pizzagalli si è parlato anche durante l’incontro che si è svolto mercoledì sera, in streaming, tra i componenti della consulta di Triante e gli assessori Martina Sassoli e Andrea Arbizzoni.
«Quelle non sono piante monumentali e dunque non possiamo fare nulla per impedirne l’abbattimento. La norma prevede però che ogni albero abbattuto venga sostituito con una nuova piantumazione in zona», ha spiegato Sassoli.