Sfidati in piazza Castello da venti persone per cercare di fare scappare uno spacciatore. Sono scene da far west quelle viste nel pomeriggio di sabato 18 novembre a Monza. Intono alle cinque del pomeriggio una volante della polizia di Stato ha notato dietro la stazione un gruppo di persone di origine africana che, alla vista degli agenti, iniziava ad allontanarsi. Su sei, la polizia è riuscita a fermarne quattro per i controlli. Prima hanno preso tempo fingendo di non trovare o non avere i documenti per l’identificazione, poi hanno cercato di sottrarsi alle perquisizioni.
Una persona in particolare (nato nel 1990 in Gambia) ha continuato a toccarsi nervosamente le parti intime. Lì, hanno scoperto gli agenti, nascondeva un pacchetto di marijuana. La reazione è stata violenta: prima le urla, poi calci e spinte nei confronti dei poliziotti, quindi lo scatto verso la ringhiera di un edificio per prenderla a testate.
Nel tentativo di immobilizzarlo gli agenti hanno preso le manette riuscendo a bloccargli solo un polso prima di trovarsi di fronte una ventina di altre persone, presumibilmente della stessa nazionalità, che hanno sfidato apertamente i poliziotti con l’intenzione di mettersi tra loro e l’uomo arrestato e fargli guadagnare la fuga. Solo l’arrivo di rinforzi dal commissariato e dal comando di polizia locale ha evitato che la situazione degenerasse.
Sul posto, dopo che il gruppo si è disperso, è stato poi trovato anche un coltello serramanico multiuso, chiuso. Tre agenti sono ricorsi alle cure mediche: le accuse nei confronti del 27enne sono resistenza, lesioni e violenza e pubblico ufficiale.