Con i suoi fratelli costituiva una specie di “dinasty” della cucina brianzola. Perché qui, senza dubbio, la ristorazione è una questione di famiglia.
Una regola che Carlo Villa, 87enne titolare del ristorante Fantello, stroncato mercoledì scorso da un attacco cardiaco mentre era ricoverato al Policlinico di Monza, aveva immancabilmente rispettato. Lui stesso, appena quindicenne, aveva iniziato a lavorare nel ristorante La Cantina di via De Amicis, gestito dai genitori Alfonso e Ada. Carlo, colpito dal malore fatale proprio quando le dimissioni dal Policlinico sembravano vicine, il suo praticantato lo aveva dunque svolto giovanissimo. In famiglia, del resto, intraprendere la carriera di ristoratore era una tradizione famigliare, un percorso già segnato. In questo ambito, infatti, lavoravano anche i fratelli Mario (Fantello di Valle Guidino) e Paolo, morto nel 1997, titolare della Trattoria dell’Uva a Monza, ora condotta dal figlio Emanuele.
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L’altro fratello Giovanni, detto Nino, morto a marzo, era il titolare di un altro locale ben conosciuto dai cultori della gastronomia del territorio, l’albergo ristorante Roma Joker Fantello di Casatenovo. Nel 1963 Carlo Villa si era sposato con Angela e allora aveva iniziato a gestire il Fantello di via Mapelli. Il locale ora è gestito dal figlio Fabio.
«Papà – sottolinea Fabio con la sorella Monica – dedicava gran parte del suo tempo al lavoro. Ma era anche una persona molto disponibile».
Il titolare del Fantello, la sua disponibilità, l’aveva spesso concretizzata anche partecipando a iniziative di solidarietà con la classe del 1933, che qui si ritrovava. L’altra sua grande passione era il Monza. Carlo Villa era infatti un accanito frequentatore dello stadio Sada: era facile vederlo la domenica nel vecchio stadio monzese soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, quando la squadra biancorossa regalò ai suoi sostenitori anche l’illusione della serie A. Era stato dapprima un tifoso del Monza allenato da Gigi Radice e poi di quello guidato da Alfredo Magni.
«La domenica, quando il Monza giocava in casa – ricorda la moglie Angela -, finiva rapidamente di lavorare e poi correva al Sada, appena in tempo per vedere la partita». Il legame con il club biancorosso era rafforzato dal fatto che il Fantello, per anni, era stato il ristorante di riferimento per giocatori, dirigenti e allenatori biancorossi. Carlo Villa in quel periodo aveva così stretto amicizia con i presidenti Giovanni Cappelletti e Valentino Giambelli. Ma era diventato amico anche di giocatori come Chicco Prato, Carlo Soldo, Fiorino Pepe e Gigi Sanseverino.
Alla cerimonia funebre, svoltasi venerdì scorso in Duomo, hanno non a caso partecipato anche gli ex difensori biancorossi Beppe Zandonà e Franco “Jimmy” Fontana. Erano presenti anche il sindaco Dario Allevi e l’ex sindaca Rosella Panzeri.