Addio a Giovanni “Nino” Villa, dal Fantello di Monza al Roma di Casatenovo

È morto nei giorni scorsi all’improvviso a 73 anni. Anche Monza piange Giovanni Villa, detto Nino, della storica famiglia di ristoratori monzesi e titolare dell’Hotel Roma di Casatenovo.
Giovanni Nino Villla
Giovanni Nino Villla Fabrizio Radaelli

Aveva il diploma di geometra e aveva pure esercitato la professione per un certo periodo. Ma veniva da un famiglia di ristoratori e nel suo destino c’erano fornelli e tavole imbandite. Anche perché Giovanni “Nino” Villa, morto improvvisamente nei giorni scorsi, 73enne titolare dell’albergo ristorante Roma Joker Fantello di Casatenovo, era la personificazione dell’oste di una volta, affabile e sempre pronto a scambiare una battuta scherzosa con la clientela e a proporre «l’assaggino» o l’inevitabile «bis» di qualche piatto rigorosamente brianzolo.

La cucina molecolare, ovviamente, non fa parte del repertorio del suo locale. Il Roma, inaugurato il 25 dicembre 1976, era un caposaldo della gastronomia locale.

Villa lo aveva aperto dopo aver fatto praticantato nei locali di famiglia. E il nome Joker dato al Roma stava appunto a sottolineare la sua capacità di essere un jolly utile in diverse situazioni Qui, del resto, la ristorazione è sempre orgogliosamente stata un fatto di famiglia: a Monza i genitori Alfonso e Ada erano stati dapprima i titolari del ristorante La Cantina e poi del Fantello, ora gestito dal fratello Carlo. E ristoratori sono stati pure gli altri fratelli Mario (Fantello di Valle Guidino) e Paolo, morto nel 1997, titolare della Trattoria dell’Uva a Monza, ora condotta dal figlio Emanuele.

L’intera famiglia di Nino è coinvolta nella gestione del Roma: la figlia Beatrice in cucina, la moglie Cristina e il figlio Matteo in sala. E pure Francesca, la figlia più giovane, collabora con il ristorante fondato dal padre. Giovanni Villa è stato sepolto nel cimitero di Casatenovo.

«Papà – spiega la figlia Beatrice – mi ha trasmesso la passione per la cucina. Appena sarà possibile, faremo celebrare una messa per ricordare il grand’uomo che è stato».