Guardia alta e collaborazione. Sono le linee guida per permettere a Monza di uscire dall’emergenza coronavirus dettate dal sindaco Dario Allevi al termine di un incontro con i proprietari dei locali del centro storico e di via Bergamo, una trentina di persone in tutto. Un confronto voluto per evitare di andare incontro nel fine settimana che arriva a scene come quelle viste nel primo weekend di fine lockdown con assembramenti e festeggiamenti in piena notte a suon di fuochi d’artificio.
«Monza sta ripartendo. Abbiamo riaperto il Parco, l’attività culturale è ripresa e anche molti commercianti hanno potuto finalmente rialzare la saracinesca. L’emergenza sanitaria, però, non è alle nostre spalle. Dobbiamo tenere ancora alta l’attenzione e lavorare insieme per evitare di dover fare un passo indietro e tornare alla Fase 1. Sarebbe un disastro», ha commentato il sindaco.
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Il problema degli assembramenti nei luoghi di ritrovo della movida non riguarda solo Monza, ma le risposte delle amministrazioni sono diverse. Milano per esempio ha vietato la vendita di alcolici da asporto dopo le 19; Monza in questo senso può fare già leva su un regolamento di polizia urbana che vieta il consumo di alcol per strada e la vendita di alcolici nei negozi di vicinato oltre le 21.
«Io non intendo per ora porre “paletti“ all’attività dei nostri locali come hanno fatto alcuni miei colleghi – continua Allevi – Non siamo uno Stato di polizia. Sono consapevole che le attività commerciali escono da un lungo periodo di stop forzato e, quindi, hanno bisogno come non mai di lavorare. Però dobbiamo anche essere tutti consapevoli che c’è il rischio di una ripresa dell’epidemia di Covid. Per questo dobbiamo mettere in campo una serie di azioni per evitare questo pericolo. Noi, con la Polizia Locale, cercheremo di garantire una maggiore presenza nelle vie del centro, dove è più alta la concentrazione di questi luoghi di ritrovo soprattutto per i giovani, ma non possiamo pensare che le forze dell’ordine riescano a controllare migliaia di ragazzi. Pertanto ho chiesto agli esercenti di impegnarsi in prima persona, evitando di superare la capienza massima dei loro locali attraverso anche qualche necessario “no” a clienti o potenziali tali. Solo su un punto ho detto loro che sarò intransigente, quello della vendita di alcol ai minorenni. Se ci diamo tutti una mano il ritorno alla normalità sarà più rapido».
E poi: «Devo fare i complimenti a tutti per il confronto sereno e costruttivo. Abbiamo affrontato non solo il tema della movida, oggi all’ordine del giorno in tutte le città italiane, ma abbiamo gettato le basi per un percorso più vasto su come vivere gli spazi della nostra città in sicurezza e con un maggiore decoro. Solo così aumenteremo l’appeal di Monza e, contestualmente, garantiremo ai residenti del centro l’adeguata e la doverosa tranquillità».
Allevi ha anche ricordato la delibera con cui l’amministrazione comunale velocizza in via straordinaria l’autorizzazione per occupare suolo pubblico con tavolini e strutture temporanee fino al massimo del 100% della superficie dell’attività.
«Ad oggi – ha dichiarato – sono già arrivate una settantina di domande e una dozzina di queste stanno ricevendo l’autorizzazione. È una risposta straordinaria a una situazione straordinaria. Dobbiamo tutelare il sistema commerciale di Monza perché è la spina dorsale della nostra città. Da qui vogliamo ripartire, ognuno con il proprio ruolo e i propri compiti. Come in una grande famiglia».