Monza, il punto sulle donazioni per i profughi della rotta balcanica: «Servono tende e dispositivi tecnologici»

Dopo aver lanciato la raccolta, Arci Scuotivento ha fatto il punto in via Rosmini del materiale raccolto per i profughi che attraversano la rotta Balcanica, e che si trovano oggi alle porte dell’Europa. La raccolta prosegue fino a fine gennaio
Monza Arci Scuotivendo Un ponte per la Bosnia - foto da Facebook Arci Scuotivento
Monza Arci Scuotivendo Un ponte per la Bosnia – foto da Facebook Arci Scuotivento

Ci sono, tra l’altro, 540 saponette e 10 telefonini, 53 bande elastiche e un power bank per ricaricare i dispositivi elettronici. Questa è solo una parte delle donazioni che Arci Scuotivento di Monza ha raccolto negli spazi di via Rosmini, destinate ai profughi che attraversano la rotta Balcanica, e che si trovano oggi alle porte dell’Europa.

Grazie anche ai social l’appello lanciato è rimbalzato ovunque e ha prodotto un buon numero di materiale che è stato raccolto e conteggiato proprio domenica 16 gennaio, quando i soci si sono dati appuntamento proprio allo Spazio Rosmini per fare il punto e per definire le prossime mosse insieme ad alcuni cittadini che sono intervenuti all’incontro.

In poco tempo sono state raccolte anche 60 coperte, 25 maglioni e 25 giacche, 15 sacchi a pelo, 4 tende, 35 tra spazzolini e dentifrici, 60 paia di calze e più di 2.000 euro di donazioni. Ora tutto il materiale sarà destinato alle associazioni che si occuperanno della distribuzione: Opet Bosna, No Name kitchen, Linea d’ombra.

«La raccolta di materiali continuerà per tutto il mese di gennaio – spiega Margherita Motta, di Arci Scuotivento – Chiediamo a chiunque voglia aiutarci di concentrarsi ora su quei materiali che maggiormente servono e che mancano: le tende e i dispositivi tecnologici».

L’assemblea che si è svolta il 16 gennaio è stata anche l’occasione per ascoltare le voci degli attivisti di No Name kitchen e Opet Bosna, che hanno riportato quale sia oggi la situazione dei profughi al confine.

«Non ci limitiamo solo alla raccolta dei materiali – continuano da Scuotivento – l’intento è di tenere alta l’attenzione sul dramma che stanno vivendo queste persone intrappolate nel freddo. Intendiamo muoverci seguendo quattro ambiti: appelli alle istituzioni, attività nelle scuole, mobilitazioni di piazza ed eventi di approfondimento che intendiamo programmare a breve».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.