Ci sono, tra l’altro, 540 saponette e 10 telefonini, 53 bande elastiche e un power bank per ricaricare i dispositivi elettronici. Questa è solo una parte delle donazioni che Arci Scuotivento di Monza ha raccolto negli spazi di via Rosmini, destinate ai profughi che attraversano la rotta Balcanica, e che si trovano oggi alle porte dell’Europa.
Grazie anche ai social l’appello lanciato è rimbalzato ovunque e ha prodotto un buon numero di materiale che è stato raccolto e conteggiato proprio domenica 16 gennaio, quando i soci si sono dati appuntamento proprio allo Spazio Rosmini per fare il punto e per definire le prossime mosse insieme ad alcuni cittadini che sono intervenuti all’incontro.
In poco tempo sono state raccolte anche 60 coperte, 25 maglioni e 25 giacche, 15 sacchi a pelo, 4 tende, 35 tra spazzolini e dentifrici, 60 paia di calze e più di 2.000 euro di donazioni. Ora tutto il materiale sarà destinato alle associazioni che si occuperanno della distribuzione: Opet Bosna, No Name kitchen, Linea d’ombra.
«La raccolta di materiali continuerà per tutto il mese di gennaio – spiega Margherita Motta, di Arci Scuotivento – Chiediamo a chiunque voglia aiutarci di concentrarsi ora su quei materiali che maggiormente servono e che mancano: le tende e i dispositivi tecnologici».
L’assemblea che si è svolta il 16 gennaio è stata anche l’occasione per ascoltare le voci degli attivisti di No Name kitchen e Opet Bosna, che hanno riportato quale sia oggi la situazione dei profughi al confine.
«Non ci limitiamo solo alla raccolta dei materiali – continuano da Scuotivento – l’intento è di tenere alta l’attenzione sul dramma che stanno vivendo queste persone intrappolate nel freddo. Intendiamo muoverci seguendo quattro ambiti: appelli alle istituzioni, attività nelle scuole, mobilitazioni di piazza ed eventi di approfondimento che intendiamo programmare a breve».