Monza: il Presidente Mattarella ricorda e ringrazia Acampora e i ragazzi di PizzAut

Nel discorso di fine anno il Capo dello Stato ha definito Nico Acampora e i suoi ragazzi "sognatori che cambiano la realtà"
Presidente Sergio Mattarella - foto Quirinale.it
Presidente Sergio Mattarella – foto Quirinale.it

Ancora non ci crede. A due giorni dal discorso di fine anno pronunciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, Nico Acampora e tutta la brigata di PizzAut sono increduli e commossi. Il capo dello Stato ha infatti citato, ricordato e ringraziato i ragazzi autistici che animano e gestiscono la pizzeria voluta e fondata da Acampora. Li ha definiti, tutti loro, “sognatori che cambiano la realtà”.

“Sono svenuto quando ho sentito il discorso del presidente – ha commentato a caldo Acampora -. Un discorso straordinario per l’intensità e per i valori, poi all’improvviso ha citato PizzAut e l’emozione è stata così grande che sono caduto dalla sedia”.

Il Presidente Mattarella: “I ragazzi di PizzAut sognatori che cambiano la realtà”

Un riconoscimento, l’ennesimo, un attestato di stima che arriva dalla più alta carica dello Stato. Un legame, quello con i ragazzi di PizzAut, che non si è mai interrotto dal giorno straordinario dell’inaugurazione del ristorante di Monza, proprio alla presenza di Mattarella.

Acampora (PizzAut): “Quando il Presidente ci ha citato sono svenuto sulla sedia”

“Il presidente parlando di PizzAut ha parlato di tutte le 600.000 persone autistiche residenti in Italia e ha detto a tutti i livelli dello Stato e a tutti gli organismi dello Stato che non bisogna dimenticarsi di loro e dei loro diritti – ha spiegato Acampora -. Io mi permetto di aggiungere che è immorale non avere terapie adeguate e pubbliche, è immorale non avere insegnanti di sostegno adeguati per numero e preparazione. Il presidente Mattarella ha portato l’attenzione sull’autismo al massimo livello, definendo i ragazzi di PizzAut un esempio per l’Italia. Adesso – ha aggiunto il fondatore del progetto di lavoro e inclusione sarebbe bello che tutti i livelli più operativi della nazione ascoltassero le parole del capo dello Stato. Più Stato capace di ascoltare il capo dello Stato perché, come ha detto uno dei miei ragazzi, Mattarella è uno di noi”.