Monza, il Comune ricorda il disastro ferroviario con 17 morti del 1960

Il Comune di Monza commemora le vittime dell'incidente avvenuto 63 anni fa depositando una corona d'alloro sotto la lapide che ricorda la tragedia
Monza Commemorazione tragedia ferroviaria
Monza Commemorazione tragedia ferroviaria Fabrizio Radaelli

In occasione del 63°anniversario del disastro ferroviario del treno 341 deragliato dai binari all’altezza del sottopasso, allora in costruzione, di viale Libertà, l’amministrazione comunale monzese depositerà alle 11 di giovedì 5 gennaio una corona d’alloro sotto la lapide che dal 2010 ricorda la tragedia. Non erano ancora le 8 quando il convoglio proveniente da Sondrio e diretto a Milano uscì dal suo percorso. Il bilancio fu pesantissimo: 17 morti (di cui 15 sul colpo e 2 che moriranno in seguito) e 124 feriti. Sulla città quella mattina era calata una fitta nebbia ma il deragliamento fu dovuto quasi sicuramente all’errore umano. Il treno sarebbe dovuto transitare in quel tratto, in cui le rotaie erano leggermente deviate e sostenute da un castello provvisorio di travi per i lavori in corso, a meno di 10 chilometri orari. Invece, arrivò a 90 chilometri orari e la disgrazia fu inevitabile.

Disastro ferroviario in viale Libertà dovuto probabilmente a un errore umano

I vagoni erano occupati da pendolari che si recavano nel capoluogo lombardo per motivi di studio e di lavoro. Uscito dalla strada ferrata il treno sfondò il muro di cinta delle lanerie BBB. Alcuni vagoni si fermarono nel capannone e nel deposito bici e motorini della ditta che, per una fortunata coincidenza, erano vuoti dato che i lavoratori avevano iniziato il turno di lavoro un’ora prima. Altri vagoni precipitarono nel sottopassaggio in costruzione. Le scene che si presentarono ai soccorritori furono strazianti: poveri corpi mutilati, sfregiati, anneriti. Nel salone d’onore della Villa Reale venne allestita una camera ardente improvvisata.

Disastro ferroviario a Monza, nel 2010 la posa di una lapide

I funerali furono celebrati due giorni dopo il disastro in Duomo dall’allora arcivescovo di Milano cardinale Giovanni Battista Montini, divenuto poi papa Paolo VI. Venne proclamato il lutto cittadino e la cittadinanza fu invitata a dare “solidale e unanime attestazione di cordoglio alle salme composte dalla pietà monzese”. La lapide che ricorda la tragedia è stata collocata a seguito di una proposta formulata tredici anni fa, in occasione del 50° anniversario, dal gruppo consiliare del PD in Circoscrizione 1 su richiesta di un parente delle vittime.