Teresa abita a San Fruttuoso da quando si è sposata, nel 1960. Lo scorso dicembre ha perso il marito. È sempre stata convinta che sarebbero rimasti nel quartiere, sempre insieme, anche dopo la morte. Così non è stato. Il marito di Teresa, come tutti gli atri defunti deceduti nell’ultimo anno, hanno trovato sepoltura nel cimitero centrale. Un vero viaggio per Teresa, che non ha la macchina, ed è costretta a prendere i mezzi pubblici per raggiungere via Ugo Foscolo. Un disagio condiviso da tanti altri, soprattutto anziani, nel quartiere. Da un anno circa, infatti, non c’è più posto per nuove sepolture nel campo santo di San Fruttuoso. Tutti i defunti vengono dirottati verso il cimitero centrale che ancora può accogliere nuove sepolture.
«Il base al regolamento funerario vigente, che risale al 1959, non è possibile pensare di allargare le mura del cimitero di San Fruttuoso, per ottemperare alle fasce di rispetto previste dalla norma – spiega Pier Franco Maffè, assessore con delega alla gestione dei cimiteri -. Dunque l’unica soluzione praticabile è il recupero dei posti le cui concessioni sono scadute dopo 30 o anche 50 anni. Si tratta di migliaia di posti, tra il cimitero centrale e quello di San Fruttuoso, che potrebbero liberarsi per consentire nuove sepolture». Una soluzione, però, non automatica. L’esumazione, infatti, è una procedura costosa e a carico degli eredi del defunto, che non sempre sono rintracciabili o in vita. Ma non solo. Occorre valutare anche lo stato di conservazione della salma, che eventualmente dovrebbe essere mandata al forno crematorio.
Ed è proprio la mancanza in città di un forno crematorio (così come lamentava l’ex sindaco Marco Mariani) l’origine di questa spiacevole situazione. «A Monza sono ancora poche le cremazioni rispetto a quelli che scelgono di seppellire sotto terra il proprio caro – continua Maffè -. E questo succede perché molti preferiscono evitare le lunghe attese. I più fortunati riescono a usufruire dei servizi del forno crematorio di Cinisello Balsamo o di Como, altri devono addirittura andare fuori regione, e per tutti occorre aspettare che vengano cremate prima le salme dei residenti e poi quelle di chi arriva da fuori. La situazione è davvero complicata, e molto poco è stato fatto negli anni precedenti per affrontare il problema. Nei prossimi mesi verrà portato alla discussione del consiglio comunale il testo del nuovo regolamento funerario, proprio per cercare di risolvere, almeno in parte, questi disagi».
Per ora però non resta che portare pazienza. Teresa e tutti gli altri non potranno fare altro che raggiungere il cimitero centrale per pregare sulla tomba dei loro cari. La speranza è che molte delle migliaia di concessioni in scadenza o già scadute possano liberarsi, per consentire di poter riutilizzare la terra del campo santo.