Monza, i ristoratori di via Bergamo chiedono controlli nella strada della movida

Servono più controlli sulla movida di via Bergamo a Monza, anche sui locali. Ma non sono i residenti questa volta a chiedere un giro di vite per la vita notturna monzese: sono i ristoratori a chiedere al sindaco di tenere sotto controllo quello che succede nella strada.
Via Bergamo a Monza di sera
Via Bergamo a Monza di sera Fabrizio Radaelli

Via Bergamo stop al chiasso, ma via libera alla movida. Quella vera, quella che nel fine settimana richiama migliaia di giovani e famiglie che passeggiano, cenano e chiacchierano lungo la strada chiusa al traffico e costellata di tavolini. Ma poi alla una e mezza di notte tutti a nanna, saracinesche abbassate e pulizia del marciapiede per restituire ai residenti, la mattina seguente, una via decorosa e linda.

A chiederlo sono gli stessi esercenti del borgo, alcuni dei quali risiedono anche in via Bergamo, che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera all’Unione commercianti, e a breve anche al sindaco Scanagatti, per chiedere collaborazione e la possibilità di poter lavorare serenamente nella certezza che le regole vengano rispettate e ai residenti garantito il riposo.

«Noi siamo contro gli schiamazzi e gli atti di vandalismo – spiega il ristoratore Gianfranco Sacco, uno dei promotori dell’iniziativa – Al contrario vogliamo portare la piacevolezza di una via dove la sera le famiglie e i giovani possono cenare, mangiare un gelato o semplicemente passeggiare. Una movida che peraltro crea indotti, e quindi importanti pagamenti delle tasse, e al tempo stesso garantisce lavoro a centinaia di famiglie». Nel rispetto delle regole da parte di tutti i baristi e ristoratori del borgo. «Ma le regole non siamo noi che le dobbiamo fare rispettare – precisa – è per questo che ci siamo rivolti a chi di competenza perché il vero chiasso arriva dal venerdì sera dopo le due di notte, con gruppi di centinaia di ragazzini che fino alle quattro del mattino sono ancora con le bottiglie in mano gridano, vomitano, si divertano a far saltare gli allarmi delle automobili parcheggiate lungo la via».

Sacco e alcuni colleghi hanno invece un’altra proposta. «Chiediamo al Comune invece di farci la guerra dei tavolini all’esterno, con quest’anno un aumento della distanza da un metro e mezzo a due metri, di aiutare chi non crea disagi – continua – Noi chiediamo il venerdì e il sabato di chiudere la via al traffico dalle otto di sera alle due di notte, garantendo che poi a quell’ora vengono chiusi i locali, ritirati i tavolini e ciascuno pulito il marciapiede davanti al proprio esercizio». Ma chiedono anche maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine.

«La sicurezza deve essere garantita dalle forze dell’ordine – commentano Francesco e Massimiliano Firenze, che da anni gestiscono un bar – Per esempio a Milano in via Sempione a una certa ora passano le pattuglie dei vigili e verificano che tutti gli esercizi siano chiusi. E se non è così fanno abbassare la saracinesca. Ma i vigili non devono utilizzare la via Bergamo, Canova e quelle limitrofe solo come mezzo per incassare multe. Ma devono intervenire anche per fare rispettare le regole». E proprio sul modello milanese che gli esercenti sognano la movida per il borgo Bergamo.

«Una movida fatta di persone che nei localini e lungo la strada chiacchierano, ridono, mangiano un gelato – continua Sacco – certo ci sarà un vociare per coloro che vivono nella via, ma il problema non sono queste persone, ma le bande di ragazzini che dalle due di notte non ci permettono di dormire. A quell’ora i locali devono essere chiusi».