Monza: i Carabinieri festeggiano i 207 anni dalla fondazione. Dai minori arrestati per omicidio all’operazione Freccia: il bilancio del 2020

Nella caserma di via Volturno 35, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza si è tenuta una breve cerimonia - alla sola presenza del Prefetto di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani, accolta dal Comandante Provinciale, Colonnello Simone Pacioni
La cerimonia a Monza  per i 207 anni dell’Arma. A destra il prefetto Patrizia Palmisani
La cerimonia a Monza per i 207 anni dell’Arma. A destra il prefetto Patrizia Palmisani

L’Arma dei Carabinieri festeggia il suo anniversario numero 207. Lo celebra a livello nazionale ma anche localmente, come è successo a Monza, nella mattina del 5 giugno, nella caserma di via Volturno 35, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza. Qui, infatti, si è tenuta una breve cerimonia – alla sola presenza del Prefetto di Monza e della Brianza, Patrizia Palmisani, accolta dal Comandante Provinciale, Colonnello Simone Pacioni, e da un picchetto di militari in grande uniforme. Durante la celebrazione è stato reso omaggio ai Caduti.

È stata anche l’occasione di riepilogare i risultati dell’Arma nell’ultimo anno sul territorio.

Tra le indagini va ricordata soprattutto l’operazione “Freccia” che, nel giugno 2020, ha consentito di trarre in arresto 15 soggetti, ritenuti responsabili di vari reati legati alla gestione della sicurezza di alcuni locali e chioschi di street food notturni, tra i quali tentata estorsione in concorso ed associazione per delinquere finalizzata alla produzione e al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

C’è poi una inchiesta che ha avuto grande clamore: l’arresto di due minori, autori materiali e del mandante dell’omicidio di un ragazzo 42enne, avvenuto con modalità estremamente efferate lo scorso novembre nel quartiere San Rocco di Monza.

Particolare, anche per i ripetuti tentativi di sviare le indagini, l’arresto di un pregiudicato di origini moldave, responsabile del tentato omicidio di un connazionale, avvenuto lo scorso ottobre e maturato nell’ambito di un diverbio relativo all’acquisto di un’auto (nella circostanza, il fendente al petto, vibrato con un coltello, aveva lacerato la vena polmonare, sfiorando il cuore della vittima, abbandonata davanti al Pronto Soccorso dell’ospedale di Desio). Degno di nota anche il tentato omicidio di un cittadino marocchino 39enne, colpito gravemente con colpi di arma da fuoco nel luglio scorso, a Seregno. I due autori, identificati in due fratelli italiani erano stati individuati e tratti in arresto dopo pochi giorni.

Per quanto riguarda le indagini per reati contro il patrimonio, si ricordano su tutte, l’indagine convenzionalmente denominata “Winpot” che, nell’ottobre scorso, ha portato all’arresto di 12 soggetti moldavi, responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti aggravati in danno degli sportelli bancomat con la tecnica c.d. del “Black Box”. Lo scorso 10 luglio era stato invece disarticolato un gruppo di etnia rom – proveniente dalla Bosnia Erzegovina – dedito ai furti ai danni di aziende della provincia di Monza e della Brianza, attive nel settore della meccanica di precisione e dell’arredamento, commessi con la tecnica della spaccata, usando auto o avvalendosi dei muletti reperiti sui luoghi per abbattere le porte dei capannoni.

Ci sono poi interventi che hanno consentito di salvare la vita delle vittime o evitare conseguenze ulteriori per la loro incolumità, su tutte il salvataggio di un 64enne, colto da infarto all’interno della propria abitazione di Monza la mattina di San Silvestro, grazie all’utilizzo del defibrillatore in dotazione sulle autovetture delle Sezioni Radiomobili e al successivo massaggio cardiaco, praticato dai militari fino all’arrivo dell’ambulanza del 118. Grande impatto sull’opinione pubblica ha avuto anche l’arresto di due pregiudicati, colti mentre stavano rapinando un supermercato di Vedano al Lambro, anche grazie alla prontezza di un’impiegata dell’esercizio nel dare l’allarme. Prima di essere immobilizzati, i due, entrambi armati di pistole poi risultate a salve, avevano esploso 3 colpi a scopo intimidatorio e picchiato con violenza un addetto alla sicurezza. Lo scorso aprile era stato invece arrestato a Cesano Maderno, sempre grazie alla collaborazione di una dipendente, un rapinatore armato di pistola, che aveva fatto irruzione in un compro-oro del luogo.