Arrivano altri guai da palazzo di giustizia per Marco Castoldi, in arte Morgan, cantautore monzese, 48 anni. Secondo quanto appreso mercoledì 26 maggio, nel giorno della prima udienza preliminare del processo che lo vede imputato per stalking ai danni di una musicista di Monza, l’autorità giudiziaria ha notificato a Castoldi un decreto di citazione diretta a giudizio per i reati di resistenza e ingiurie a pubblico ufficiale, per fatti che sarebbero avvenuti il giorno dell’esecuzione forzata dello sfratto dalla sua abitazione di via Adamello.
Dunque si profila un altro processo, fissato nei prossimi mesi, per l’artista brianzolo, il quale mercoledì figurava anche come imputato di stalking davanti al gup Angela Colella, a seguito della denuncia di una collega, con la quale aveva avuto una relazione sentimentale terminata in modo burrascoso. La difesa di Castoldi, rappresentata dagli avvocati Rossella Gallo e Leonardo Cammarata, ha avanzato una eccezione preliminare chiedendo lo spostamento del processo. Monza, secondo i legali, non sarebbe competente territorialmente, ma andrebbe considerato il luogo in cui la parte offesa si trovava, ossia Merate, nel lecchese, dove diceca di essersi “rifugiata” per stare lontano da Castoldi. La questione non è di immediata soluzione dal punto di vista tecnico, poiché in questo caso si tratta di un reato, così come contestato dalla procura, commesso esclusivamente a mezzo telematico (a parte un episodio di una presunta molestia avvenuta tramite un appostamento vicino al luogo in cui si trovava la vittima, ma a Milano). Il tribunale ha aggiornato l’udienza al 7 luglio per la decisione.
Stando alle accuse, Morgan avrebbe commesso il reato contro la collega 32enne attraverso chiamate continue, messaggi, tentativi di prendere contatti con la vittima con la quale, in precedenza, aveva intrattenuto un rapporto sentimentale. Avrebbe anche minacciato l’ex di diffondere un suo video personale, e la avrebbe diffamata attraverso insinuazioni volgari, esternate nella chat di un gruppo whatsapp. In un’altra occasione, nel tentativo di comunicare con lei, avrebbe finto di essere un famoso rapper-cantante italiano interessato a una collaborazione artistica.
Ma a questi guai se ne aggiungo altri derivanti dalla denuncia mossa nei suoi confronti dalla polizia in base a una presunta resistenza a pubblico ufficiale, corredata da altrettanti contestate ingiurie all’indirizzo degli agenti, che sarebbe avvenuta a giugno 2019, il giorno in cui il cantante aveva provato ad opporsi dalla sua casa monzese davanti alle telecamere.