Mattinata di caos all’hub vaccinale dell’ospedale Vecchio di Monza. Molti anziani over 80, che avrebbero dovuto ricevere la dose di vaccino all’ospedale San Gerardo martedì 6 aprile, sono stati chiamati lunedì 5 aprile, in serata, e informati che si sarebbero invece dovuti recare all’ospedale Vecchio in via Solferino.
Qui si sono ritrovate decine di anziani, insieme ai loro accompagnatori, tutti costretti ad attendere all’aperto il proprio turno. Peccato che martedì 6 aprile, come anticipato dalle previsioni meteo, tirasse un forte vento. Una condizione che ha procurato ancor più disagio a molti degli anziani in attesa.
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A esasperare gli animi non sono stati solo il cambio repentino di destinazione e il forte vento, ma anche l’inspiegabile ritardo con cui sono state somministrate le dosi.
«Mia mamma ha 81 anni ed è malata oncologica ed è reduce da una polmonite – racconta il figlio della signora – Avevamo appuntamento per farla vaccinare oggi pomeriggio (martedì 6 aprile, ndr) all’ospedale San Gerardo. Ci hanno chiamato dagli uffici dell’ospedale la sera prima dicendo che l’appuntamento era stato anticipato alle 11 di martedì al Vecchio. Quando siamo arrivati abbiamo trovato una coda lunghissima, altre decine di anziani in piedi in attesa, infreddoliti da un vento pungente. Nessuno degli appuntamenti previsti è stato rispettato. Mia mamma ha atteso quasi due ore prima di essere finalmente vaccinata».
Un racconto simile a quello di molto altri utenti che martedì mattina si sono trovati nel caos dell’ospedale Vecchio.
«Per quale motivo è stato modificato il nostro appuntamento, perché non ci hanno mandati all’ospedale San Gerardo dove questi anziani avrebbero almeno potuto attendere al chiuso il loro turno e non all’aperto e sferzati dal vento».
«Non hanno predisposto posti a sedere – continua Mario Cattabeni, anche lui al Vecchio in attesa durante la mattinata e ha contattato la redazione del Cittadino – costringendo i meno in forma ad ammassarsi sulle due panchine disponibili, causando un assembramento di persone fragili e che rischiano letteralmente la vita non essendo ancora vaccinati e ultraottantenni. Abbiamo assistito a una totale assenza di organizzazione. Non hanno previsto nemmeno un microfono o un altoparlante. Quando l’infermiera usciva per chiamare costringeva noi presenti a continui assembramenti davanti alla porta, dal momento che chiamava per cognome e a bassa voce».
Intanto l’Asst Monza annuncia da mercoledì 7 aprile l’apertura di due linee vaccinali in via Solferino dedicate agli over 80 senza appuntamento.