Chi vive in centro a Monza non potrà sperare nell’istituzione di parcheggi riservati: lo ha precisato l’assessore alla Viabilità Federico Arena che lunedì in consiglio comunale ha risposto picche alla richiesta di Anna Martinetti della lista Monza per Maffè. Con l’avanzare dei cantieri, ha affermato l’esponente della civica di maggioranza, sono spariti molti posti. «Non tutte le case – ha precisato – sono dotate di box: cosa intende fare l’amministrazione per risolvere i disagi? Si potrebbe pensare di destinare alcuni stalli ai residenti».
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La giunta, però, sembra procedere in una direzione opposta: «Monza Mobilità – ha chiarito Arena – elaborerà il piano della sosta che, come abbiamo detto, prevederà un aumento dei parcheggi a pagamento, delimitati dalle strisce blu. Potremmo esentare i residenti dalla tariffazione, ma non riservare loro spazi appositi in quanto danneggeremmo i negozianti». L’occupazione pressoché fissa di alcune aree, infatti, ridurrebbe la rotazione delle vetture e scoraggerebbe chi raggiunge il nucleo storico per fare spese da altri quartieri o dalle città vicine.
Di viabilità si era d’altra parlato anche sabato, all’incontro sul futuro della metropolitana organizzato dall’associazione Città Persone. Il primo cittadino, raccogliendo le sollecitazioni dell’ex assessore all’Urbanistica Alfredo Viganò, ha delineato le prossime tappe che passano dalla redazione del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, entro la fine dell’anno. Lo ha spiegato il sindaco Dario Allevi.
«Il Pums – ha affermato – sarà redatto da Monza Mobilità che diventerà il braccio operativo dell’amministrazione. Proprio per questo stiamo modificando lo statuto della società che ora si occupa solo della gestione dei parcheggi».
La variazione dovrebbe approdare in consiglio comunale nelle prossime settimane ed entro la fine del 2018 dovrebbero essere definite gli indirizzi del documento che richiederà circa un anno di lavoro e che dovrà tener conto, oltre che del prolungamento della linea 5 della metropolitana all’interno di Monza, delle tratte degli autobus.
Monza, ha poi riflettuto l’ex assessore alla Viabilità Paolo Confalonieri, ha più volte anticipato intuizioni importanti come quando il suo predecessore Marco Longoni ha pagato l’istituzione di nuovi collegamenti ferroviari, diventati i germi della S9. La città, ha ricordato Viganò, era all’avanguardia fin dal 1838 quando in 19 minuti si andava in tram dal Duomo di Milano all’Arengario e nel 1920 quando convergevano in città 10 linee per quasi 2.000 chilometri. Ora, però, ha scherzato il moderatore Angelo Longoni, sembra più vicina quella che è sempre stata la «metrounpolontana».