Aumentano i costi dei parcheggi? A Monza ha già vinto la sosta fantasia – FOTO

FOTO - LEGGI In via Volta - In via Goldoni - Qualche anno fa il CittadinoMb lo aveva chiamato “parcheggio creativo”. Oggi i parcheggi fantasia a Monza continuano e vanno oltre i marciapiedi, con prove acrobatiche a cavallo delle aiuole o in mezzo alla strada. Intanto parcheggiare in centro costerà di più.
Monza, parcheggi fantasia: vicino al Mosè Bianchi
Monza, parcheggi fantasia: vicino al Mosè Bianchi Federica Fenaroli

La creatività dei monzesi e dei brianzoli si mostra nella sopraffina arte del parcheggio: un’arte che negli anni i residenti e i frequentatori della città hanno sviluppato con perizia. Parcheggi sempre fantasiosi, in luoghi per lo più vietati. “Parcheggio creativo” lo aveva chiamato qualche anno fa il CittadinoMb, con l’aiuto dei lettori che avevano inviato le loro fotografie.

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Complici la penuria di stalli gratuiti, l’intasamento generale che paralizza il centro storico (e i suoi dintorni) e l’abitudine a preferire l’auto ad altri mezzi di trasporto – vuoi perché stufi di aspettare mezzi pubblici dagli orari ballerini o stufi di non trovare più le biciclette nel luogo in cui erano state parcheggiate e legate – i monzesi nel parcheggiare le macchine in divieto o sui marciapiedi non sono secondi a nessuno. Di mezzo, ovviamente, anche una massicia dose di indisciplina o di tirchieria. L’area nei pressi del Mosè Bianchi viene presa di mira dalle prime ore del mattino: e allora sono coreografiche salite sulle aiuole, marciapiedi occupati (e chi deve passare di lì con le carrozzine cambi strada, che di sicuro fa prima), auto infrattate in ogni spiraglio.

Altro giro, altri sprazzi di creatività. Via Volta, ad esempio, dove ogni mattina due auto, ogni volta diverse, parcheggiano sul piccolo spiazzo che si apre sulla sinistra a ridosso di viale Cesare Battisti – e della pista ciclabile. Via, in un’altra area critica: quella di piazza Garibaldi e dintorni. La presenza del tribunale, della scuola elementare De Amicis e dell’Asl rendono il puzzle ancora più complicato: e allora sono magici incastri, nemmeno si trattasse di una partita a tetris, dove ad avere la meglio sono i possessori di auto a due soli posti. Perché per gli altri sono solo divieti e conseguenti rischi di multe e di rimozioni. Largo Esterle non è da meno: per gli automobilisti gli indicatori spartitraffico disegnati a raso sono semplicemente stalli gratuiti .

Intanto parcheggiare in centro e nelle zone della prima cintura costerà di più: la giunta Allevi nei giorni scorsi ha ritoccato le tariffe applicate dalla partecipata Monza Mobilità ai parchimetri, in alcuni posteggi interrati e agli ingressi degli ospedali.

I rincari variano a seconda delle vie e, in genere, oscillano dai 40 ai 50 centesimi l’ora. Quasi ovunque verrà introdotta la fascia notturna che andrà dalle 20 alle 24 e costringerà gli automobilisti a sborsare 2.50 euro. Verranno, inoltre, riviste le modalità della sosta in piazza Garibaldi dove saranno regolamentati diversamente gli stalli destinati ai dipendenti del Tribunale e della Procura. Uno studio, che dovrebbe essere pronto entro il 30 aprile, rivedrà i criteri che consentono ai residenti di parcheggiare gratuitamente in centro e applicherà «un minimo di contribuzione economica».

Gli aumenti, secondo la giunta, rappresentano «azioni di responsabilizzazione dell’utenza per un approccio alla mobilità sostenibile» e dovrebbero ridurre la distanza tra Monza e città come Bergamo e Brescia dove le tariffe sono più elevate.

Il programma ha già suscitato le critiche del Pd: «Un provvedimento del genere – aveva attaccato in consiglio comunale Egidio Longoni – va spiegato e ha senso se viene inserito in un Piano del traffico complessivo. In alcune zone per tre ore si pagheranno 6 euro invece di 4.50: ci sarà un aumento del 30% e sarà attuato da chi afferma di non mettere le mani nelle tasche della gente. Il centrodestra ha sempre criticato la tassa soggiorno ma è pronto a innalzare anche quella».

«La revisione dei parchimetri – ha replicato il sindaco Dario Allevi – era già pronta e se aveste vinto le elezioni l’avreste introdotta subito. Avete lasciato la patata bollente: stiamo andando contro la nostra natura e, se riusciremo a rimettere a posto i conti che avete portato sull’orlo del precipizio, mi auguro che si possa tornare alle tariffe attuali».