Quello dell’illuminazione pubblica a Monza «è un tormentone che affligge l’amministrazione da anni» e che «dimostra quanto sia ormai difficile, per gli enti locali, rispettare timing e cronoprogrammi, cercando di ascoltare e di dare una risposta alle esigenze della comunità». Questa volta è il sindaco Dario Allevi a intervenire sulle questione, spiegando gli sviluppi di «una storia che ha dell’incredibile».
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Perché, mentre si moltiplicano le segnalazioni di impianti guasti (piazza Citterio e piazza Bonatti, ad esempio) e di impianti che funzionano al contrario (via Cavallotti accesa di giorno e spenta di notte), è arrivata a palazzo la nuova «doccia fredda» che sospende, temporaneamente, l’iter del project financing per “l’affidamento in concessione del servizio di gestione, manutenzione e riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione con la predisposizione degli stessi ai servizi di smart cities e la relativa erogazione in banda larga e banda stretta nel comune di Monza”.
Alla nuova gara – la seconda, bandita dopo il congelamento della prima per via del ricorso che Enel Sole, attuale gestore del servizio, aveva portato fino in Consiglio di stato – partecipano due aziende. La parte tecnica valuta le candidature ricevute e trova, in una delle due, della documentazione non completa. Decide allora di escluderla dalla procedura. Ma l’azienda non ci sta e fa ricorso al Tar.
Il tribunale dà ragione all’azienda – la notizia è di queste ore – e annuncia di entrare in merito però solo tra qualche mese: nel gennaio 2021.
«Parlando con il segretario generale e con l’avvocatura – prosegue il sindaco – ci siamo presi qualche giorno per capire come comportarci: l’obiettivo è quello di perdere il minor tempo possibile». Anche perché, aggiunge, intanto «i guasti agli impianti di illuminazione presenti in città, obsoleti, continuano ad aumentare e i tempi di risposta di Enel Sole non sono accettabili».