Monza, città da 300mila abitanti: se ne parlava ormai cinquant’anni fa, quando il piano regolatore approvato nel 1971, preparato qualche manciata di anni prima da Luigi Piccinato, prevedeva che la città di Teodolinda potesse quasi triplicare la sua popolazione negli anni a venire. Un’ipotesi non solo presto smentita, ma anche continuamente confermata – un anno dopo l’altro, fino ai giorni nostri. Il numero di residenti del capoluogo della Brianza si è assestato attorno ai 120mila già negli anni Ottanta: da allora, le oscillazioni verso l’alto o verso il basso sono state marginali.
Ma che si superassero i 124mila residenti – per la precisione: che si arrivasse a 124.051 – non è solo una novità: è anche il record degli ultimi vent’anni. Lo rende noto l’ufficio statistica del comune di Monza attraverso l’ultimo notiziario dato alle stampe alla fine del mese di luglio, che parla dei residenti in città al primo gennaio 2020. Il bilancio demografico relativo al 2019 – i cui dati saranno presto integrati dagli esiti del censimento permanente – prende intanto proprio il via da lì: da quei 59.497 residenti maschi (il 48%) e da quelle 64.554 residenti femmine (il 52%) che popolano la città di Monza. Nel 2000 i residenti erano 120.926: i numeri sono stati in crescita fino al 2004 (122.263), per poi calare fino al 2011 (119.928) e lentamente risalire fino a oggi. L’incremento nell’ultimo anno è stato dello 0,18%: vale a dire, 232 persone in più rispetto alle 123.819 del 2018.
Si scende in dettaglio: nel 2000 i residenti di origine straniera erano 3.734: oggi sono 16.239 – 284 in più rispetto all’ultimo anno. Anche in questo caso, la maggioranza è rosa, con 8.524 residenti femmine, contro i 7.715 maschi. Ad aver scelto Monza sono state 2.234 persone provenienti dalla Romania, 1.492 dall’Egitto, 1.135 dal Perù e 1.063 dal Bangladesh, per fermarci alle prime cinque nazionalità più diffuse in città. Arrivi poi anche dallo Sri Lanka, dall’Ecuador, dall’Albania e dall’Ucraina. Sono stati 5.303 gli iscritti all’anagrafe nel corso dell’anno: di questi, 4.020 provenienti da altri comuni e 1.019 dall’estero. Da quegli stessi elenchi si sono cancellati in 4.291: 3.570 hanno preso la residenza in altri comuni, mentre 475 sono partiti per l’estero.
Chi resta e chi arriva: sono 250 i bimbi di origine straniera nati in città nel corso del 2019, un numero pari al 27% del totale. L’anno scorso i nuovi nati in città sono stati 923, in calo rispetto al 2018 (936): negli ultimi venti, l’anno in cui sono nati più bimbi è stato il 2004, con 1.219. Il saldo naturale del 2019, vale a dire la differenza il numero di nati e il numero di morti, è stato negativo, pari a – 378: gli ultimi anni in cui il saldo è stato positivo sono stati il 2006 (+139), il 2007 (+92) e il 2008 (+61). Ma a calare non sono solo i neonati: diminuisce anche il numero dei matrimoni, mentre aumenta quello delle separazioni e dei divorzi. “Nel 2019 – si legge nel rapporto – sono stati celebrati a Monza 272 matrimoni (-2 sul 2018) di cui 73,5% civili e 26,5% religiosi – nel 2018 quelli religiosi sono stati il 28,1%.
Le separazioni extragiudiziali, allo stato civile, sono state 58, contro 33 dell’anno precedente; 66 i divorzi del 2019, contro i 63 del 2018”. Tra le pagine dell’indagine anche dati sulle unioni civili: 6 quelle registrate nel 2019 (tre coppie di donne e tre coppie di uomini), contro le 7 del 2018. Da segnalare anche due scioglimenti delle unioni. A fronte di questi dati, non può che diminuire anche il numero medio di componenti per famiglia, pari quest’anno a 2,17: sono 56.631 le famiglie presenti in città e 47 le convivenze ufficialmente registrate.