Monza con i sindaci lombardi: «Il Governo non favorisca il gioco d’azzardo»

L’assessore regionale Beccalossi e i sindaci dei capoluoghi della Lombardia (Monza compresa) scrivono a Matteo Renzi esprimendo «la preoccupazione causata dall’orientamento che il Governo sembra voler prendere in tema di contrasto al gioco d’azzardo patologico».
Una slot machine
Una slot machine

C’è anche il sindaco di Monza Roberto Scanagatti tra i sindaci delle città capoluogo della Lombardia che hanno firmato una lettera inviata al presidente del consiglio Matteo Renzi per chiedere che il Governo non vanifichi gli sforzi fatti, anche in sede regionale, per combattere la dipendenza dal gioco d’azzardo.

Nella lettera, spedita da Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio con delega alla ludopatia, i primi cittadini di Monza, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio, Varese.

Il documento mette in guardia da provvedimenti che potrebbero favorire la piaga della ludopatia (recentemente definita da don Antonio Mazzi l’eroina del terzo millennio).

«Infatti – si legge nella lettera – se da una parte appare lodevole il suo intento di eliminare, per esempio, le slot machine da bar e tabaccherie, dall’altra non possiamo sottacere che nelle ’carte’ del Governo, che riguardano la revisione delle norme riguardanti il gioco d’azzardo, è previsto l’incremento di macchinette mangia soldi in altre tipologie di esercizi commerciali. Così come, sempre a titolo esemplificativo, è altrettanto chiaro che verrebbe a cadere ogni barriera sulla limitazione degli orari in cui è possibile giocare e ogni tipo di divieto riguardante le distanze minime tra il punto in cui verrebbe installata una slot machine e i cosiddetti luoghi sensibili (scuole, oratori, centri per anziani, ospedali)».