Spazi più fruibili e un ambiente più accogliente per i pazienti. Al Day Hospital oncologico dell’ospedale San Gerardo di Monza è stata ultimata una serie di interventi migliorativi in campo tecnologico ma anche estetico destinati a migliorare la permanenza.
Con il contributo di Cancro Primo Aiuto e Fondazione don Giulio Farina sono state attrezzate le colonnine di ogni posto letto per consentire al paziente sottoposto a chemioterapia di interagire con il personale sanitario, sono sono stati aquistati due televisori posizionati nel salottino e nella sala d’aspetto del reparto.
Le novità sono state presentate durante un evento che ha visto la presenza di autorità e medici specialisti. Dal sindaco di Monza Dario Allevi, al vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala e all’assessore Martina Cambiaghi. E poi il direttore generale del San Gerardo Matteo Stocco; il direttore del reparto di oncologia, Paolo Bidoli; il presidente della Fondazione don Giulio Farina Paolo Perego e il musicologo Lorenzo Orlandi, l’amministratore delegato e il vice presidente di Cancro Primo Aiuto Flavio Ferrari e Nicola Caloni; la presidente del Parco regionale della Valle del Lambro Eleonora Frigerio.
«Il Day Hospital oncologico di Monza è composto da 34 posti accreditati ed è uno dei più grandi della Lombardia – ha ricordato il dottor Bidoli – Si tratta di 26 poltrone in un ambiente aperto, dove però ogni paziente può godere di una discreta privacy e 8 letti per i pazienti che ricevono terapie di maggior durata. Qui, ogni anno, forniamo oltre 27mila prestazioni tra prime visite, visite di controllo e MAC come le chemioterapie, e vengono ricoverati circa 450 pazienti».
«Noi ci facciamo carico delle terapie per curare il cancro – ha spiegato Stocco – E siamo riconosciuti come un’eccellenza. Ma per fortuna ci sono associazioni come Cancro Primo Aiuto e la Fondazione don Giulio Farina che sono pronte a cogliere anche altre esigenze dei pazienti e a trovare le soluzioni più adeguate».
Tutti hanno poi sottolineato come la collaborazione tra associazioni di volontariato sia la strada migliore per aiutare sempre più malati. «Non è scontato che due associazioni del terzo settore si mettano insieme per uno scopo come questo», ha infatti sottolineato Perego. «Se c’è un progetto in cui crediamo, non ci tiriamo indietro – ha detto Caloni – Il nostro intento è sempre quello di aiutare i pazienti ad affrontare meglio la malattia. E gli interventi realizzati con la Fondazione don Giulio Farina al San Gerardo hanno raggiunto questo scopo».
«È straordinaria la capacità di queste associazioni – ha concluso Sala – di riuscire a fare rete, intercettare i bisogni del territorio, e realizzare eccellenze. Questo significa essere parte di una comunità vincente. Il nostro terzo settore, che è unico in Europa, è in grado di tracciare le strade del futuro e rappresenta un pilastro imprescindibile per i cittadini e per la nostra sanità».