“Quando l’ho rivisto gliene ho dette quattro. Lui, a sua volta, mi ha riempito di improperi e si è allontanato“: “lui” è un automobilista sui cinquant’anni che andrebbe in giro per Monza a fare truffe, quelle dello specchietto. L’altro è la vittima designata, un arzillo 83enne, fresco di rinnovo della patente. Individuato verosimilmente come “utente debole”, facilmente soggiogabile, il presunto truffatore ha provato a raggirarlo addirittura due volte in dieci giorni ma in ambedue i casi si è dovuto dileguare a mani vuote.
Monza: il racconto dell’83enne che ha allontanato il truffatore dello specchietto
A spiegare tutto è l’83enne che vuole mettere in guardia altre potenziali vittime: “La prima volta ci ho avuto a che fare una decina di giorni fa in via Manzoni, era a bordo di una vettura piccola e sul sedile posteriore aveva un bambino – racconta – Mi ha accusato di avere urtato la sua macchina provocando un danno e ha preteso che ci accordassimo per un risarcimento danni sul posto, fingendo, in caso contrario, di chiamare la polizia con il telefonino”. Ma non ha fatto i conti con lo spirito di reazione dell’anziano, che non è cascato nel tranello: “Io non mi ero accorto di nulla, perché in effetti non era accaduto”. Al suo rifiuto lo sconosciuto si è allontanato.
Monza: due “incontri” in dieci giorni con il presunto truffatore dello specchietto
Giovedì il nuovo “incontro”, questa volta in via Dante: “Era su un‘auto differente. Oltre al bambino, a bordo, c’era anche una donna“. Stesso copione: “Ancora una volta mi ha accusato di averlo “toccato” pretendendo dei soldi per il danno, 200 euro. Ma l’ho riconosciuto: “Ti conosco” gli ho detto, “tu sei quello di via Manzoni”. Lui è rimasto sorpreso e, dopo avermi rivolto qualche parola poco piacevole, se n’è andato un’altra volta a mani vuote“.