Ci risiamo: a Monza l’ascensore del sottopasso pedonale tra le vie Bergamo e Amati è fuori uso. Ancora. Un disguido che si è già più volte verificato e che puntualmente è stato denunciato dai cittadini, soprattutto da chi (diversamente abili e invalidi) è costretto ad utilizzare l’ascensore per poter passare dall’altro lato del tunnel. Come è capitato a una residente della zona, che da qualche mese spinge la carrozzina del marito, momentaneamente invalido dopo la frattura del femore.
“Abitiamo in via Amendola – racconta la donna – e per andare verso il centro città abbiamo sempre usato il sottopasso. Per mio marito è impossibile percorrere la rampa con la carrozzina, l’utilizzo dell’ascensore è quindi fondamentale. Peccato che sia fuori uso già da diversi giorni. Ho segnalato il guasto sul sito del Comune, mi auguro che qualcuno intervenga al più presto“.
Monza, l’invalidità momentanea fa scoprire le tante barriere
Una condizione, quella dell’invalidità momentanea del consorte della signora, che ha mostrato le tante barriere architettoniche che rendono Monza una città ancora poco accessibile.
“Ci si rende conto di questi ostacoli solo quando ci si trova a dover spingere una carrozzina – racconta -. Prima non ci facevamo caso. Non usavamo mai quell’ascensore. Ora invece ci è necessario, e adesso che non funziona siamo costretti a prendere la macchina per raggiungere il centro”.
Non è solo il guasto all’ascensore del sottopasso ad aver complicato la vita della coppia. Da quando il marito della signora è in carrozzina anche i marciapiedi intorno a casa si sono rivelati dei percorsi ad ostacoli. “Intorno a via Amendola ma anche nella stessa via Bergamo i marciapiedi sono in pessime condizioni. Credo siano difficilmente praticabili anche dalle mamme che spingono i passeggini. L’infortunio di mio marito ci ha fatto capire davvero quanti siano gli ostacoli a Monza per chi ha difficoltà motorie”.