Monza: altro incendio all’ex casa delle aste, botta e risposta Sassoli-Lamperti sulle aree dismesse

Mercoledì sera vigili del fuoco e forze dell’ordine ancora in viale Battisti a Monza per un incendio nell’ex Casa delle aste. Botta e risposta tra l’assessore Martina Sassoli e il consigliere Pd Marco Lamperti.
Monza incendio ex Casa aste viale Battisti 9 settembre 2020
Monza incendio ex Casa aste viale Battisti 9 settembre 2020

Vigili del fuoco e forze dell’ordine ancora in viale Battisti a Monza mercoledì sera per un incendio nell’ex Casa delle aste. È il secondo caso dell’estate, dopo l’episodio di metà luglio. Fortunatamente tutto si è risolto ancora senza feriti: intorno alle 22 del 9 settembre le squadre del Comando dei Vigili del fuoco di Monza e Brianza sono intervenute, per un rogo di estensione limitata e posto sotto controllo in tempi brevi. Sul posto l’autoscala di Lissone e l’autobotte di Monza.


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Se le fiamme in viale Battisti sono state estinte in fretta, sui social si è acceso il botta e risposta. Protagonisti l’assessore Martina Sassoli e il consigliere comunale del Pd Marco Lamperti.

«Questo l’indecoroso spettacolo di un mercoledì sera monzese – ha scritto l’assessore a Urbanistica e Ambiente – Il Feltrificio Scotti che per la seconda volta in un mese prende fuoco grazie ai “diversamente residenti” che vi stazionano nottetempo. A inizio agosto il crollo di parte della Pastori Casanova. Ma ancora, il Buon Pastore, la Dieffenbach e tutte le aree dismesse della nostra città che ormai quotidianamente sono la triste cornice di crolli strutturali o di presenze abusive. Tutte aree che hanno la possibilità di avere un futuro e di essere risanate grazie a investitori seri e capaci che credono nel progetto Monza. Ebbene, queste immagini, queste serate, le ore di lavoro delle oltre trenta persone tra Vigili del Fuoco, Polizia Locale. polizia di Stato, Croce Rossa e 118 che stasera ( e solo stasera!) sono intervenute per ripristinare la legalità, le dedico al popolo del “NO”. A quelli che cavalcando l’onda emotiva di fake news alimentano la polemica, le raccolte firme e i “no a prescindere”. Bene, è questa la Monza che volete? È questa la Monza che vi piace? Una città che piano piano prende fuoco e che crolla su se stessa (…) Questo è il momento in cui Monza e i monzesi devono decidere da che parte stare e il futuro che vogliono. La scelta è semplice: il mantenimento dello status quo, con centinaia di migliaia di metri quadrati di aree dismesse, tetti pericolanti e presenze abusive, oppure progetti di risanamento edilizio, cura del verde e cultura del bello».

Questo l’indecoroso spettacolo di un mercoledì sera monzese. Il Feltrificio Scotti che per la seconda volta in un mese…

Pubblicato da Martina Sassoli su Mercoledì 9 settembre 2020

Un invito ad agire che trova d’accordo anche il consigliere di minoranza.

«Siamo molto d’accordo con l’assessore: evitiamo di perdere ulteriore tempo. Ora serve attuare immediatamente il PII già adottato e approvato durante la Giunta Scanagatti, benché da lei profondamente osteggiato ai tempi – ha risposto Lamperti – Il piano c’è già e può essere immediatamente attuato, basta semplicemente che l’operatore decida di iniziare i lavori. Confidiamo che l’Assessore possa esercitare in tutte le sedi opportune la sua autorevolezza perché ciò avvenga. Stessa cosa vale ovviamente per i PII ex Colombo e “Foscolo”, anch’essi già approvati durante la precedente amministrazione, anche se sempre col voto contrario dell’allora Consigliere Sassoli, che però ora sembra aver abbandonato la politica dei “no” che aveva tenuto dalle fila dell’opposizione. Concorderà infatti con noi che iniziare un nuovo iter, per effettuare modifiche di scarsa qualità e sgradite ai quartieri, porterà via solo altro tempo alla riqualificazione di queste aree. Ci aspettiamo pertanto l’abbandono delle varianti ai progetti già approvati e il ritorno a programmi integrati di intervento vigenti per una loro tempestiva attuazione. Il tempo guadagnato potrà essere impiegato dall’assessore Sassoli concentrandosi su quelle aree che un piano di recupero approvato ancora non ce l’hanno. Sono tante e le può trovare comodamente tutte nel PGT vigente».