Monza, aggredì con un coltello da cucina un vicino per i cani: condannato a 4 anni

Un sessantenne condannato per tentato omicidio: ad agosto dello scorso anno al culmine di una lite aveva ferito un vicino con un coltello
Uno dei coltelli usati dall'aggressore
Uno dei coltelli usati dall’aggressore

Aveva aggredito, con un coltello da cucina, un vicino di casa rischiando di ucciderlo perché “non sopportava i suoi cani”. Per quell’episodio violento, avvenuto il 15 agosto scorso, in un condominio in via Bramante da Urbino, A.M. sessantenne italiano, già noto per altri reati e detenuto in carcere a Monza, è stato condannato nei giorni scorsi dal Gup Maria Angela Colella a quattro anni e otto mesi di carcere in rito abbreviato e al pagamento del risarcimento per la vittima, un ventottenne italiano.

Monza: condannato a 4 anni, l’aggressione ad agosto dello scorso anno

Nel pomeriggio di Ferragosto, alle intorno alle 14.10, tra di lui e il 28enne proprietario di due cani, era scattata una lite verosimilmente proprio a causa degli animali, a dire del più anziano. Secondo le testimonianze dei vicini, che avevano sentito le urla della lite, il sessantenne era uscito di casa con un paio di grossi coltelli e ne aveva usato uno, con una lama da 35 centimetri, per colpire il ventottenne. Fortunatamente il proprietario dei cani aveva avuto la prontezza di riflessi ed era riuscito a scansarsi all’indietro, venendo colpito all’addome, all’altezza del fegato, non troppo a fondo fortunatamente.

Il tribunale di Monza
Il tribunale di Monza

Monza: condannato a 4 anni per l’aggressione al vicino, il ferito con i vestiti insanguinati

A chiamare i soccorsi era stata subito dopo una vicina: sul posto erano arrivate due auto della Polizia e l’ambulanza del 118. Il ferito, che attendeva aiuto seduto su un marciapiede con i vestiti sporchi di sangue, era stato soccorso e portato in ospedale, mentre l’aggressore si era dileguato lasciando in loco uno solo dei coltelli.

Gli agenti a quel punto erano partiti alla ricerca del sessantenne e lo avevano subito rintracciato poco lontano: l’uomo aveva i pantaloni sporchi di sangue e stava cercando di nascondere l’altro coltello – ovvero quello usato per l’aggressione – sotto un materasso abbandonato. Il ferito aveva riportato ferite all’addome e dieci giorni di prognosi. Il sessantenne era stato quindi fermato con l’accusa di tentato omicidio.

A maggio 2023 il sessantenne aveva rotto la finestra dell’androne, coltello alla mano, e con un accendino aveva minacciato di dare fuoco all’edificio, riuscendo ad appiccare le fiamme a un appartamento al terzo piano. Un’altra denuncia l’aveva ottenuta per avere appiccato un incendio a villa Mirabello, nel Parco. Per una condanna, peraltro, risultava affidato in prova ai servizi sociali, misura alternativa che era stata subito revocata quando era entrato in cella.